Prendete nove travel blogger e un’isola tropicale dalla bellezza folgorante come Mauritius, aggiungete una dose abbondante di rhum, che guarda caso è il più tipico prodotto locale, agitate (cioè scarrozzateli – i blogger - su e giù per l’isola) quanto basta e otterrete una miscela travolgente di impressioni, emozioni, informazioni, dritte e consigli che potrebbero sicuramente tornarvi utili nel caso stiate organizzando un viaggio in questo paradiso dell’Oceano Indiano. E se invece non avete partenze in vista, lasciatevi semplicemente ispirare dai luoghi che ho visitato per voi seguendomi nell’esplorazione di Mauritius e delle sue meraviglie.
Dopo i flash post dei giorni scorsi su Twitter e Facebook, ecco il racconto di questa fantastica settimana ai tropici ospite di MTPA – Mauritius Tourism Promotion Authority http://www.tourism-mauritius.mu/it/, che ho condiviso con i blogger della foto qui sotto, diventati un gruppo sempre più affiatato man mano che passavano i giorni: Luca “Golix” Golinelli, Federica Piersimoni, Alessandra Gesuelli, Cristiano Guidetti, Francesca “Fraintesa” Barbieri, Irene Cacciola, Denis Strickner, Cabiria Magni e Valeria Pace in rappresentanza di MTPA Italy.
Atterrata a Mauritius dopo oltre 11 ore di volo con Meridiana, l'unica compagnia aerea che quest'inverno collega direttamente l'Italia con l'isola dell'Oceano Indiano, non ho potuto fare a meno di notare il grandioso e nuovissimo terminal dell’aeroporto, inaugurato soltanto a settembre: un biglietto da visita perfettamente all'altezza di una delle destinazioni top del turismo di lusso internazionale. Oltre che nuovo, l'aeroporto mi e' sembrato anche efficiente, con un controllo documenti fluido e una consegna bagagli veloce: il tempo di un timbro sul passaporto dopo una coda tutto sommato scorrevole e le valigie erano già sul nastro trasportatore. Inutile negarlo, un servizio efficiente fin dall’arrivo è proprio ciò che ci si aspetta da una destinazione che fonda buona parte del proprio pil su un turismo up level, che non si accontenta di niente di meno di un trattamento adeguato e un'ospitalità d'alto livello. E anche a questo riguardo non si rimane certo delusi, perchè a Mauritius sono presenti praticamente tutte le "grandi firme” dell'hotellerie internazionale, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
A cominciare da Beachcomber Hotels http://www.beachcomber-hotels.it/, gruppo mauritiano di resort esclusivi posizionati negli angoli più spettacolari dell’isola, che mi ha ospitato per le prime tre notti al Trou aux Biches Resort & Spa e poi al Dinarobin Hotel Golf & Spa, mentre gli ultimi giorni sono stata al Club Med La Pointe aux Canonniers http://www.clubmed.it (a ogni resort dedicherò un post a parte, stay tuned!). Tutte location perfette da cui partire per esplorare l'interno dell’isola e scoprire che oltre a spiagge dorate e mare di tutte le sfumature del blu, a Mauritius c’è molto di più.
Per esempio un affascinante passato coloniale, legato a filo doppio alla coltivazione della canna da zucchero, da sempre considerato l’oro bianco dell’isola, di cui Mauritius è tuttora uno dei grandi produttori mondiali. Per saperne di più sulla storia e l’industria zuccheriera locale ho visitato l’Aventure du Sucre http://www.aventuredusucre.com a Beau Plan, un centro interamente dedicato a quella che è stata per secoli la principale attività economica dell’isola. Un museo interattivo di nuova concezione, ambientato in un antico zuccherificio, il Beau Plan Sugar Factory, attivo fino a una quindicina di anni fa. Invece di demolirlo, si è pensato bene di farne un luogo di divulgazione dedicato alla coltivazione della canna e alla produzione dello zucchero, valorizzando i vecchi macchinari, senza dimenticare anche una vecchia “chaland”, la chiatta che veniva utilizzata per il trasporto dello zucchero.
Tutto qui sembra rievocare l’epoca coloniale delle grandi piantagioni, di cui rimane ancora traccia soltanto nelle ultime dimore storiche disseminate per l’isola e che oggi delineano un itinerario di charme sospeso tra storia, antiche tradizioni…e innaffiato da rhum in abbondanza. (segue)