Mauritius / Economia... a gonfie vele!

Creato il 10 agosto 2011 da Marianna06

Non c'è crisi nelle Mauritius.

Secondo le istituzioni finanziarie internazionali gli investimenti stranieri, quest'anno e cioé  il bilancio 2010, ammontano nell'isola a  ben 430 milioni di dollari.

E non si tratta dei soliti investitori come potevano essere, in passato, i francesi e i sudafricani.

I nuovi imprenditori sono, manco a dirlo,  i cinesi, anche alcuni grossi nomi della Malesia e di Singapore, nonché gli indiani.

Nel bilancio di chiusura del 2010 la voce "investimenti esteri" segna dunque, per davvero, il record storico anche rispetto all'anno precedente, con 257 milioni di dollari investiti , e naturalmente tutti quelli,moneta sonante, degli anni del bilancio pre-crisi.

Dribblata la crisi egregiamente dunque, è giunta per Mauritius l'ora di dare finalmente l'avvio alle opere.

Gli investimenti riguardano in particolare il commercio e i servizi finanziari accanto alla pesca e al turismo.

Quest'ultimo, rappresenta ovviamente, da sempre, il "gioiello" più prezioso e quindi quello più spendibile, in quanto fortemente accattivante per nababbi e relativo seguito in cerca di relax, belle donne e prelibatezze gastronomiche di alta cucina.

Il tutto  baciati dal sole e massaggiati dalle acque fresche  e cristalline del famoso arcipelago.

Mauritius però non è solo il sogno realizzabile dei cosiddetti  nababbi(leggi... sceicchi degli emirati arabi) ma anche di una certa borghesia internazionale molto danarosa, che mescola affari e vacanze.

E sa bene dove e come investire il proprio denaro.

Addio allora , in un certo senso, Costa Smeralda, Costa Brava, Egeo,Figj , isole del mar Nero et similia.

Il business è alle Mauritius,  ormai.

E moltissimi sono sopratutto i giovani africani che, inseguendo la certezza di un lavoro, almeno finora ben retribuito, vista l'aria di crisi che tira un po' dovunque, se hanno le competenze, vi si stabiliscono magari anche solo come stagionali.

E per un po' risolvono i loro problemi.

E noi ?

Noi invece, in pieno agosto, ci viviamo in Europa la bufera irrefrenabile delle Borse.

E un po' ci consoliamo, guardando agli USA.

Magra consolazione...comunque!

   A cura di  Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

 


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