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Mauritius / Krishna Luchoomun...l' Arte deve far sentire la propria voce

Creato il 06 settembre 2011 da Marianna06

L'artista Krishna Luchoomun, che insegna pittura e arti visive al Dipartimento delle Belle Arti dell'Istituto "Gandhi" dell'isola Maurizio,parlando del compito primario dell'arte, dice chiaramente che essa è libertà.

 Ed è per questo che il potere politico, quando può, tenta ,sempre e comunque di controllarla e di piegarla ai propri interessi

Il suo, quello di Krishna, è un messaggio attualissimo, che vale tanto per quei Paesi che, in Africa e altrove, vivono sotto  la zampata crudele delle rapaci e feroci dittature quanto nei cosiddetti Stati democratici, che sovente (anche a casa nostra) di "democratico" hanno ormai  molto  poco o niente.

E questo perché  il "Re è nudo". Inutile nasconderselo.

L'Arte è sempre specchio del contesto sociale in cui si esprime l'artista e deve denunciare, se è vera arte, ciò che nella società non risponde al "dover essere".

E per "dover essere" Krishna intende, ad esempio, la risposta ai bisogni materiali della gente comune e la libertà di potersi esprimere politicamente senza condizionamenti.

L'economia-egli dice- è molto importante,altrettanto, se non di più, lo é però lo sviluppo umano.In breve la crescita umana di una popolazione sotto qualunque cielo.

E la crescita umana avviene se, nel Paese in questione, il sistema educativo funziona. Cioé la scuola. E possibilmente scuola adeguata per tutti.

Quando questo non c'è, oppure esiste solo per un numero ristretto  di persone-continua  Luchoomun - avremo in prospettiva uomini e donne incapaci di apprezzare un libro, di saper leggere un'opera d'arte, di ascoltare della buona musica.

E quindi persone che comprenderanno poco o nulla dell'esistenza stessa, del suo incommensurabile valore.

Libertà è l'esatto contrario di repressione e di omologazione.

C'è un'opera di Krishna Luchoomun  molto coinvolgente e che quindi rappresenta un serio invito alla riflessione.Una riflessione per tutti.Che tutti dovrebbero poter vedere.

Essa altro non è che un vecchio palo di legno,  ben levigato e notevolmente divorato dal tempo, che sostiene una minuta, umiliata forma umana, avvolta in un sudario, macchiato di sangue e imprigionata da filo spinato.

E' superfluo, almeno credo, chiedersi quale sia il suo significato.

Realizzata in occasione della Giornata Mondiale di Solidarietà con le vittime della tortura, per una mostra, anni fa, è un'anamnesi artistica shockante della vittima  torturata e più nota di tutti i tempi.Ovvero Gesù Cristo.

Il messaggio probabile è: "Quando le tirannie dei despoti della Terra avranno fine in questo nostro mondo? Quando la Pace avrà finalmente la meglio sulle ingiustizie e anche i poveri, i deboli, gli emarginati, in quanto persone, avranno udienza nei "palazzi" e riusciranno a far sentire la loro voce?".

Provocazioni serie intorno alle quali nessuno di noi deve mai cessare di lavorare, anche se non artista......per il bene comune.

 

   A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)

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