Roma - Trastfactory Art Gallery è lieta di presentare Poesia e Concetti nel Linguaggio del Colore, mostra personale di Maurizio Ramponi.
Maurizio Ramponi nasce in una famiglia di artisti e sin da giovanissimo cresce in un clima di grande fermento culturale e creativo. Partendo dallo studio della Teoria dei colori di Goethe, in cui trova rispondenza quella che era una sua naturale predisposizione a "sentire" i colori, Ramponi costruisce una poetica che tende a sviscerare le potenzialità espressive intrinseche nel colore. Il colore determina in chi lo guarda una reazione che non può essere ridotta soltanto ad una percezione ottica, ma innesca un cortocircuito in cui la coscienza soggettiva che lo osserva agisce ed interagisce con esso producendo una moltiplicazione di punti di vista, attraverso i quali descrivere la pluralità dell'esperienza.
La pittura di Ramponi si pone come strumento atto a veicolare questa comunicazione tra l'osservatore, l'opera d'arte e l'artista, creando una corrispondenza di sentimenti ed emozioni nel tentativo di attivare l'esperienza empatica del sentire dentro.
L'artista utilizza il colore come un'unità sintagmatica del linguaggio che collega ad altri sintagmi (colori) fino a creare e a definire un enunciato compiuto. Il Linguaggio del Colore così elaborato, entra in stretta relazione con il linguaggio poetico e quello concettuale, sperimentando nuovi meccanismi combinatori, che accrescono e potenziano le possibilità comunicative dell'opera d'arte.
Anche i suoi totem, fabbricati impiegando la combinazione di materiali diversi, sottolineano l'importanza che riveste il colore nel processo creativo dell'artista. Alcuni sono delle strutture monocrome in vetroresina che come un rotolo possono essere estese fino a cinque metri di lunghezza e nuovamente riavvolte, consentendo così al colore di produrre un'influenza ambientale sullo spazio e sull'osservatore che ne percorre la superficie. Altri totem, partendo dall'utilizzo di materiale di recupero come legno e travertino, propongono delle mappe concettuali da analizzare e comprendere per riuscire a scoprire il messaggio celato all'interno. Ancora una volta ad essere chiamata in causa è la partecipazione attiva dell'osservatore che, utilizzando il colore come una legenda, può trovare la chiave di lettura dell'opera e risolvere il rompicapo quasi come si trattasse di un gioco enigmistico.
Sara Fiorelli
TRASTFACTORY Art Gallery
via Goffredo Mameli, 13 - 00153 Roma
Vernissage giovedì 14 maggio ore 19.30 - Ingresso libero
Lunedì - Venerdì ore10-13 e 15-19 e su appuntamento
T. +39.06.97881368 ; +39.347.2820470 [email protected]
http://elenabusetta.wix.com/trastfactory
Gallerista Elena Busetta
Ufficio Stampa: [email protected] ; T. +39. 06.97881368