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Mavalà, mavalà

Creato il 30 settembre 2010 da Malvino

La massoneria non ha mai goduto di buona fama in Italia: condannata dal Papato 586 volte tra il 1738 e il 1983, accusata di cospirare ai danni degli interessi nazionali durante il ventennio fascista, disprezzata dalla cultura che per mezzo secolo è stata egemone in Italia per la critica marxista ai movimenti elitari borghesi, ha finito per ricevere il definitivo colpo di grazia presso l’opinione pubblica nostrana con la vicenda della P2, il comitato d’affari che Licio Gelli strutturò come clone di una loggia del Grande Oriente d’Italia, ma che di fatto la Commissione Anselmi giudicò roba assai poco massonica. Così diffamata, la massoneria non ha mai avuto vita facile da noi, né ha saputo rendersela meno difficile, perché ha finito per andarsi a nascondere nelle vuote ridondanze del simbolico e del rituale, progressivamente banalizzando i suoi principi ispiratori, che sono pur sempre pre-illuministici e pre-liberaldemocratici. Peccato, ma ben le sta.E però smettiamola di dire cazzate: il mausoleo di Arcore sarà stato commissionato da un piduista, ma non è affatto vero che è pieno di simboli esoterici che rimandano alla tradizione massonica, perché si tratta di una pessima prova di quella architettura cosiddetta “metafisica” che infelicemente si ispirò alle composizioni di Giorgio De Chirico, che non era massone. Trovare analogie tra il tempio di Salomone, costruito dal primo Fratello Muratore, e la pianta del giardino del villone di Silvio Berlusconi – come Caterina Pericone fa su Il Fatto Quotidiano di martedì 28 settembre – è ridicolo.

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