Il lancio è previsto per le 19:28 ora italiana, ma le condizioni meteorologiche sono incerte. La missione della Nasa, che entrerà nell'orbita marziana solo nel settembre 2014, studierà il clima del Pianeta rosso e fornirà nuovi indizi sull'abitabilità o meno della superficie. Maven è costata circa 671 milioni di dollari.
di Eleonora Ferroni 18/11/2013 10:15Crediti: Ken Kremer/kenkremer.com
Mancano poche ore al lancio della sonda Maven della NASA diretta verso il pianeta Marte. Il via libera definitivo al lancio è stato dato solo venerdì scorso dall’ente spaziale americano. Il razzo Atlas V decollerà alle ore 19:28 (ora italiana) da Cape Canaveral e porterà fin sull’orbita marziana il prossimo settembre la nuova sonda spaziale, che avrà il compito di studiare l’atmosfera e il clima avvenuto sul Pianeta rosso.
La sonda cercherà di scoprire perché una buona parte dell’atmosfera di Marte è volata via in tempi remoti innescando un drastico cambiamento climatico: un pianeta secco ed arido dove un tempo c’era acqua e umidità. L’analisi dei dati raccolti potranno fornire informazioni sul livello di abitabilità del pianeta.
Nel corso del primo anno MAVEN svolgerà la sua missione primaria, lo studio della parte alta dell’atmosfera marziana a tutte le latitudini, ad altezze variabili tra 150 e circa 6.000 chilometri. Scenderà in alcuni casi fino a 125 chilometri sopra la superficie, al limite inferiore dello strato più alto d’atmosfera.
La missione dovrebbe durare circa un anno. Maven, che sta per Mars Atmosphere and Volatile Evolution, è costata 671 milioni di dollari.
I tecnici tengono le dita incrociate per il meteo. Presso la base di lancio in Florida, infatti, i meteorologi prevedono, a causa delle nubi, solo il 60% di possibilità di partenza che nella giornata di domani peggiorerà fino al 40%. La NASA ha comunque tempo fino a dicembre per far partire la missione. Se non si dovesse lanciare in questo periodo, sarà necessario attendere un nuovo allineamento tra la Terra ed il Pianeta Rosso, evento che si verifica una volta ogni due anni.
Fonte: Media INAF | Scritto da Eleonora Ferroni