“Cinderella Man” (adesso su RAI3); un eccellente prodotto, anche per la cura nella ricostruzione del segmento storico, sociale e sportivo, di allora. Peccato che l’americanissimo “Richie Cunningham” abbia ceduto all’americanissima debolezza di creare un corollario zuccherosamente manicheo alla storia, con l’antagonista, Max Baer, dipinto e presentato come una sorta di demonio da contrapporre al giusto della situazione (l’”Uomo Cenerentola” J.J.Braddock) che alla fine lo sconfigge. Non era così, la realtà, tanto è vero che i concittadini di Baer, sportivo corretto e uomo di cuore, abbandonarono la sala a metà proiezione, esigendo il rimborso del biglietto. Squallido anche il trucco utilizzato da Howard di nascondere (ma non di rimuovere) la Stella di David dai pantaloncini di Baer, in realtà ben visibile nei filmati d’epoca, per non urtare la potente lobby ebraica statunitense accostandola ad un personaggio connotato negativamente. No good, Ron. No good. Ps. Quando il figlio del manager di Baer era un bambino, Max gli promise una fuoriserie non appena fosse diventato maggiorenne. Al compimento del 18esimo compleanno del ragazzo, Max attraversò gli USA per fargli trovare l’automobile. Ecco chi era, il mostro del nostro fonziano…
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