Un album che nasce mentre Gazzè stava "sperimentando nuovi strumenti e creando suoni diversi " E' così che "è apparso “Maximilian” - speiga l'artista -un uomo né del passato né del futuro, ma di un presente diverso, di un’altra dimensione. Il nuovo disco doveva essere un progetto sperimentale, poi sono arrivate le canzoni. Mi piace molto così com’è, un quadro con tanti colori, eterogeneo”.
Il disco si apre con “Mille volte ancora", lettera di un padre al figlio; un rapporto, quello tra genitore e figlio, fatto di tappe - tra allontanamenti e abbracci, periodi di incomprensione e di silenzio superati dal trascorrere del tempo, ricordi di “ninne nanne” che suonano come un “mantra” per tutta la vita:
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Ti aspetterò, ti scriverò, ti perderòancora mille volte ancorati scorderò, ti rivedrò, ti abbracceròdi nuovo per ricominciare…”L'album è composto da dieci tracce che nascono dalla sperimentazione, scritti con il fratello Francesco ed altri autori che compaiono per la prima volta30 ottobre 2015 Libreria Feltrinellivia Appia Nuovaore 18,00Max GazzèMaximilian