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Max Manfredi alla ... Festa dell'Inquietudine

Creato il 01 giugno 2013 da Athos Enrile @AthosEnrile1
Max Manfredi alla ... Festa  dell'Inquietudine L’antefatto. Elisa Montaldo mi anticipa la notizia relativa ad un concerto al quale, suppongo, lei tenga molto. E vuole sottolineare che tra i tanti profumi, potrò distinguere quello del prog, musica che è stata il motivo della nostra conoscenza, molti anni fa. Ma la musica che amo non è racchiusa tra paletti di genere, e le emozioni da concerto niente hanno a che vedere con etichette e la tecnica sopraffina degli attori in scena. Tranquilla Eli! L’occasione è La Festa dell’Inquietudine, una tre giorni artistico culturale avente come filo conduttore un argomento e titolo importante: “Inquietudine. Virtù e conoscenza”. Incontri, dibattiti, spettacoli, imperniati sul tema dantesco... Considerate la vostra semenza: fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza. Il concerto-tributo all’inquietudine è quello che ci ha regalato Max Manfredi con alcuni compagni di viaggio. Il giorno scelto dall’organizzazione è il 31 maggio. Poeta, scrittore, cantante, chitarrista e chissà cos’altro, nell’occasione è accompagnato dalla già citata Elisa alle tastiere  e autoharp, da Matteo Nahum alle chitarre, mandola e glockenspiel, Marco Frattini alle percussioni e Daniele Pinceti al basso fretless. La location  è affascinante, l’auditorium del complesso monumentale di Santa Caterina, a Finale Ligure Borgo, in provincia di Savona. Tema importante, attualità pura, e musica che è al tempo stesso racconto del disagio e suo antidoto- o terapia. Max Manfredi recita, racconta, canta, si diverte divertendo - pubblico e colleghi di palco -, e mette in mostra momenti di estrema concentrazione e devozione, una sorta di ringraziamento globale, che procede attraverso i suoi racconti musicati, e che fa si che momenti, fatti e pensieri, estremamente personali, vengano condivisi col mondo antistante. La sua “inquietudine” è la nostra, ma lui la può gridare un po’ più forte di noi, avendo a disposizione un’arma espressiva supplementare.  E più che il commento del singolo brano viene da evidenziare il coinvolgimento generale, magia pura che si realizza quando al messaggio viene aggiunta la trama musicale perfetta. Davanti a noi musicisti di alto livello… davanti a noi un uomo geniale… davanti a noi un ensemble perfetto, capace di creare un’atmosfera unica, la cui  misticità viene occasionalmente interrotta dalle voci dell’innocenza, anime che prima o poi, purtroppo, dovranno affrontare … il tema della serata… nessuno ne è immune! Ma forse il filmato a seguire - il bis e l’intervista del giornalista Francesco Cevasco - potranno render bene l’idea, più di tante mie parole.

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