ma tuttto ciò senza staccare mai i piedi da terra, per cui senz isolarmi dal mondo in cui vivo. Sarebbe troppo facile e sarebbe come fuggire dalla realtà.
QUESTA E' LA MIA RICERCA DI VITA.
La scultura, l'arte, il mio modo di vivere, ricercato con perseveranza e fatica e affinato con il tempo: sono i mezzi per questa ricerca. Circondato sempre e da sempre dai miei amici alberi. A volte solo guardandoli nei viali delle sterili città, a volte (da bambino), arrampicandomi facilmente per poi stentare a ridiscenderli, e tutti i giorni toccandoli nei boschi.
Imparandoli anche attraverso il personaggio di Jean Giono, in "L'uomo che piantava alberi". E da chi mi ha fatto capire che gli uomini potrebbero essere altrettanto efficaci di Dio se imparassero ad amarli, perseverando in questa disciplina.
Ed ho imparato da quelle persone , razza in via d'estinzione, che conoscono gli alberi ed il rapporto con la natura, ancor più di conoscere se stessi. E tutto ciò attraverso insegnamenti invisibili, umili e mai scritti, mai forzati. Ma chiari ed espliciti per chi ha desiderio di imparare.
E ci tengo a sottolineare: in barba a tutti quei ciarlatani ipocriti, egoisti e cinici uomini sinistri, che professano il bene e operano il male, che con la parola ALBERO, si son costruiti un impero solo per loro e per i propri figli, in barba a meritocrazia e rispetto del prossimo, in barba a promesse, falsi sorrisi sotto barbe da finti maestri. Sappiano questi discendenti dalla scimmia che io, insieme ad altri guardiamo, sentiamo, annusiamo, senza perdere mai di vista la preda. Non voglio accendere polemiche che a nulla servono, e che nulla risolvono, ma schierarsi mi fa stare bene con me stesso!
Beh, grazie a pochi, che son sempre meno, grazie a questa sensibilità che mi son trovato gratuita tra le curve del DNA, e che è sempre più prepotente, e poi con perseveranza, costanza, grinta forza, romanticismo, poesia ed umiltà, sto imparando a vivere.
Ma voglio ancora dire due parole in merito alla televisione. Non ce l'ho con nessuno in particolare, ma vi assicuro che se dovessi scegliere di eliminare una cosa da questa modernità opterei senz'altro per la televisione. E se tutti lo facessero insieme, metteremo nei pasticci parecchie persone.
La televisione ci impone l'incoscienza, a piccoli passi e dolcemente ci violenta i pensieri, ci estranea dalla realtà e ci impedisce di riflettere autonomamente. Pensate alla azione sui nostri figli, e su tutti i fragili bambini, e sconfusionati adolescenti. Questo apparecchio, e chi c'è dietro ci dà punti di riflessione distorti che ci distraggono dalla vita vera, dalla nostra vera vita!
La televisione dovrebbe essere imparziale, congrua, educativa. Invece ci propone modelli che cambiano più velocemente del tempo nell'amata Scozia del mio amico Philip Oakes.
Si fatica a capire dove finisce l'informazione vera e cruda, seria e comunicativa, e comincia lo spettacolo!
Tutto deve mantenere alto l'audience, tutto a colpi di share. Tutto trasformato in spettacolare palco, e noi in burattini. No, io non ci sto!
Neanche il tempo metereologico ha più una sua dignità. Due giorni di pioggia continua diventano una calamità, e due giorni di sole a trenta gradi una grave ed improvvisa metamorfosi della stagione. Io dico che bisognerebbe rivedere il luogo comune che alla voce pioggia fa corrispondere il "brutto tempo". Forse non ricordano che in certe zone de mondo tribù intere, guidate da spaventosi stregoni, danzano e pregano affinché il nostro "brutto tempo" arrivi a loro per permettergli la vita!
E tutto ciò lungi dalle bieche e falsate informazioni e previsioni degli scienziati metereologici televisivi.
I vecchi dicevano che non pioverà mai troppo da impedire al sole di tornare a splendere, e non ci sarà mai troppo sole ad impedire alle nuvole di portar pioggia nel nostro amato pianeta.
Ascoltiamo e fidiamoci degli anziani, vecchi abitanti della terra. Anche il tempo è una giostra, e si diverte ad amoreggiare. A volte è su, e a volte è giù. E passatemi la leggerezza!
MaxSolinas-Arja-Rookje
Il sole illumina fragoroso e già tiepido la vetrata a sud del mio laboratorio in fondo al prato. La temperatua appena sotto zero cede all'ammalianti raggi di una primavera in netto vantaggio. I merli frugano tra le zolle di terra rimosse dalla lupa, in cerca di vermi, e il pettirosso di casa fuori da noi salta di ramo in ramo rallegrandomi i pensieri tristi sulla televisione. Arja e Rookje mi guardano sottecchi distesi di fronte al fuoco rassicurante. Tutto è pronto, tutto magicamente perfetto. Il bosco fuori aspetta. La foresta vicina manda il suo richiamo. E Noi forte lo sentiamo. Andiamo. Buona Giornata. Max Arja Rookje