Maya era in cucina a curiosare attratta dai profumi del mangiare. Decisi di darle qualche bocconcino che all’inizio disdegnò. La gattina annusava a lungo quei pezzettini di pesce, senza decidersi a mangiarli. Passato un po’ di tempo esclamai: ”Che casa fai Maya? se non ti decidi, li porto a Therios”. Non avevo terminato neppure la frase che in un attimo Maya addentò un pezzetto di pesce scappando via veloce. (Tratto dai racconti di Marta).
PASSO DELLA FUTA – 10 AGOSTO 2007
Cammino raccolto
nel cimitero
terribilmente immenso.
Da nemici viventi
nelle vostre tombe
vi considero fratelli.
Ma quanta umanità
trucidata inerme
atrocemente sofferente.
Ma quanto grano
olio e riso
gettati nel fango.
Ma quante opere
ridotte a macerie
sulla terra affogata dal sangue.
Dell’esercito possente
foste soldati
implacabili.
Implacabili destini
di morti
anche voi ammazzati.
Uccisi da fratelli
e compagni salvatori
di nuova avvenuta vita.
Spero che qui
sepolti solo corpi
resti e solo resti di corpi.
Gli spiriti
sereni ritornati
da dove i corpi vennero.
La terra della Futa
non perdona
non odia.
Con pietà
custodisce le spoglie
silente ricorda.
-Renzo Mazzetti-
(ToscanAutori Antologia, IBISKOS EDITRICE RISOLO, 2008)
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