Dal 14 al 16 novembre al Teatro Showville di Bari andrà in scena la quarta edizione del Mazagat International Oriental Dance Festival, ossia il festival dedicato a quell’espressione artistica così affascinante, perché conduce in luoghi esotici, che è appunto la danza orientale. Il festival, quasi esclusivamente al femminile, è stato creato dalla maestra Marilena De Letteriis, in arte Iside, che è la precursora delle danze Medio Orientali a Bari, e che ha fondato l’associazione sportiva dilettantistica Le Ali di Iside.
«La danza medio orientale è tutta la mia vita. Dopo il mio primo viaggio al Cairo ho consacrato le mie giornate all’insegna dell’apprendimento e poi dell’insegnamento della Danza Medio Orientale come disciplina di esaltazione dell’eleganza, della femminilità e della maternità», ha detto Marilena De Letteriis che, dopo aver partecipato come insegnante agli importanti festival di danza Medio Orientale, ha creato l’evento del Mazagat affinché anche i cittadini del capoluogo pugliese conoscano quest’arte che rievoca alla memoria l’universo fiabesco de Le mille e una notte e, soprattutto, dell’affascinante e intelligente Sharāzād.
L’evento barese è aperto a tutti e interesserà prima di tutto tutti quelli che s’iscriveranno ai workshop itineranti ai quali parteciperanno perfino le studentesse provenienti dal Kazakistan, Giappone, India, Tunisia, New York, Russia, Ucraina e da tutta Europa oltre che dall’Italia. L’evento si arricchirà della partecipazione di alcuni grandi nomi appartenenti a questo settore come Randa Kamel, la star d’Egitto che ha creato uno stile unico nel suo genere che è di esempio per i maestri di tutto il mondo, Jillina da Hollywood, la più famosa bellydancer d’Occidente che ha saputo portare la danza anche a Hollywood, Tito Seif, il maestro egiziano esperto nella danza dei bastoni, la grande danzatrice Aida Nour e il maestro egiziano Wael Mansour, esperto della danza Tannoura. È chiaro dunque che la danza orientale non appassiona solo le donne, bensì anche gli uomini nonostante si caratterizzi per la spiccata femminilità dei movimenti e in generale dell’immagine iconografica che è stata attribuita alla stessa.
«Nel giro di qualche anno, l’associazione da me fondata Le Ali di Iside (via Amendola 166/5, Bari) è diventata il centro di formazione danze medio orientali più grande dell’Italia meridionale e, nel quale, è possibile specializzarsi per diventare insegnanti», spiega ancora Marilena De Letteriis che ha pensato bene di inserire un’importante Competizione internazionale nell’evento stesso, e che prevede ricchi premi studio nei più importanti festival del mondo che sono gemellati con il Mazagat. «La danza che fa vibrare le corde dell’anima – spiega ancora la De Letteris – è quella capace di generare emozioni quasi ipnotiche negli spettatori, la danza che conquista grandi e piccini per i suoi ritmi travolgenti e i suoi colori energici. È la danza Medio Orientale, quella attraverso la quale ogni donna ritrova se stessa o scopre una parte di sé sinora mai emersa. È la danza che fa gioire e appassionare centinaia di donne e talvolta anche commuovere nella gentile commistione tra movenze delicate e suadenti con scatti decisi e colpi di scena».
Sul sito Web Le Ali di Iside Marilena De Letteriis dichiara che Le mille e una notte non sono solo delle celebri novelle orientali, ma, a essere raccontata dai diversi autori, è la Storia del popolo d’Oriente così «ciascuno stile e abito di danza Medio-Orientale affonda le sue radici in una storia millenaria». Com’è nata quindi la danza orientale e quali sono gli stili che la caratterizzano? Cerchiamo di capirlo insieme e scopriamo perciò un mondo che potrebbe sembrarci lontano, ma non di molto giacché ormai anche in Italia si stanno diffondendo le scuole, o i corsi, riservati alla disciplina.
La danza orientale, definita anche come la danza del ventre, è un’espressione artistica che affonda le sue radici nelle funzioni rituali e religiose del periodo preislamico o Jahiliyya databile fra il V e il VI secolo d.C. ed è un vero e proprio rito mesopotamico, legato alla figura della Grande Madre, durante il quale venivano pronunciate le preghiere e s’invocava la Dea per l’abbondanza della terra e della fertilità. Per questo la danza è da sempre connotata dall’elemento femminile, poiché è unita a quella particolare forma sociale caratterizzata dal matriarcato. Se «La danza è una poesia in cui ogni parola è un movimento», come ha spiegato Mata Hari, una delle più grandi danzatrici dello stile orientale, ne deriva che è solo grazie a questa forma artistica se le donne possono esprimere la loro individualità e gli elementi che da sempre le connotano come la sensualità e la fertilità.
D’alta parte la danza orientale si presenta oggi come l’unione fra le due culture, quella orientale e occidentale, che si fondono e si avvicinano per generare un mondo nel quale predomina la gioia di sentirsi liberi dapprima con se stessi e poi con gli altri. Contrariamente a quanto si possa pensare il corpo, che viene lasciato quasi nudo, non è volgare, bensì è un corpo solo in parte accennato giacché i costumi di scena si distinguono sia per i molti colori, che trasmettono la gioia di vivere, e soprattutto di veli che non esibiscono del tutto il fisico ed è questo che ne aumenta la raffinatezza e il sottile erotismo. A ciò si aggiunge la musica con la quale le danzatrici si esibiscono nelle loro performance che non sono studiate nei minimi dettagli, bensì è improvvisazione a regnare sovrana.
L’espressione «danza del ventre» fu coniata dagli esploratori occidentali che si recarono in Oriente nel XIX secolo, e che rimasero affascinati dalle movenze delle danzatrici orientali le quali si esibirono in una danza particolare che interessava soprattutto l’addome e il bacino. Per questo i viaggiatori la chiamarono danza del ventre, mentre in Francia prese il nome di «dance du ventre», in America invece viene chiamata «belly dance», in Grecia «cifte telli», in Turchia «rakkase» ed in Egitto «raqs sharqi». Ciononostante in Egitto ci sono due modi per definire la danza ognuna della quale si distingue per la sua tipicità; da un lato, infatti, c’è il «Raqs Baladi», che indica la danza eseguita dalle donne, dall’altro invece c’è il «Raqs Sharqi», che è la danza con la quale si esprimono le donne meno istruite e i bambini.
Eppure come già detto la danza orientale non è unica, ma si esprime in diverse occasioni e con tecniche differenti come ci spiega Marilena De Letteris nel suo sito Le ali di Iside. C’è quindi il Raks Sharki, che è uno stile avente origine nel periodo neolitico con la funzione di elogiare il ciclo dell’esistenza. In realtà in Egitto la danza veniva eseguita per celebrare la dea Iside, da qui si ha dunque il primo legame simbolico con la femminilità. C’è, poi, la Danza Sacra che riprende la danza effettuata dalle sacerdotesse di Iside le quali eseguivano alcuni movimenti delicati ispirati alla dea e ai simboli della natura. La danza Baladi nasce invece dopo l’urbanizzazione che avvenne in Egitto tra gli anni Venti e Trenta del Novecento. Infine, lo Sha’abi che lo stile più antico e popolare giacché è eseguito dal popolo; qui ogni passo indica una caratteristica della regione di appartenenza.
Il Mazagat International Oriental Dance Festival sarà dunque l’occasione per entrare a contatto con la cultura orientale e assistere alle performance di Marilena De Letteris e degli altri maestri, i quali sono stati affiancati dagli altri membri dell’Organizzazione come Fabio Morelli (Project Manager), Romina Centrone (Executive Director) e Massimo Milella (Chef Coordinator). Perché la danza orientale coinvolge i sensi e stimola la fantasia.
Venerdì 14 novembre 2014 spettacolo con i maestri di fama mondiale al Teatro Showville di Bari ore 21:00. Biglietto € 15,00. Biglietteria c/o teatro Showville, Via Gianni,9, Bari-Mungivacca. Sabato 15 novembre 2014 Hotel Majesty 4, Bari. Biglietto € 20,00. Il biglietto di ingresso del sabato comprende la cena – happy hour presso la sala ricevimenti Amulet dell’Hotel Majesty 4* e consente di partecipare all’intera serata, quindi, sia come spettatrici della Competizione internazionale Mazagat 2014 sia come spettatrici delle esibizioni dell’Open Stage.
Written by Maila Daniela Tritto
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