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Mazzarri si presenta all’Inter: “Sono la persona ideale per il club. L’allenamento è sacro, e la pelle si vende cara”.

Creato il 06 giugno 2013 da Luciomormile @parla_di_calcio
Mazzarri si presenta all’Inter: “Sono la persona ideale per il club. L’allenamento è sacro, e la pelle si vende cara”.

Mazzarri si presenta all’Inter: “Sono la persona ideale per il club. L’allenamento è sacro, e la pelle si vende cara”. - Walter Mazzarri si presenta nella sala stampa di Appiano Gentile alle 12.00. Puntualissimo. Come sempre lo è stato in 12 anni di carriera. Strette di mano, flash e l’avventura in nerazzurro può ufficialmente cominciare. Già dalla prima domanda, a chi gli chiede se abbia un segreto, l’allenatore di S.Vincenzo si mostra deciso e chiaro nelle intenzioni: “Non ho segreti, sono stato un allenatore che ha basato la sua carriera sul rispetto delle regole. I successi nel calcio partono da lontano, dalla cura dei dettagli, dal sacrificio e dalla cultura per il lavoro. Sono componenti fondamentali quasi quanto le abilità di giocatori e allenatore. L’allenamento per me è sacro e sarà la prima cosa che dirò ai ragazzi. Per me è fondamentale l’allenamento, e nessuno deve saltarlo se non per strette necessità”. Categorico e intransigente sullo spirito con la quale ci si deve allenare “…devono andare a mille. Valuterò i giocatori in base al sacrificio e allo spirito di squadra”.

Sicuro anche di non aver fatto la scelta sabgliata accettando la proposta di Moratti: “Potevo anche rimanere fermo. Ma la proposta dell’Inter mi è piaciuta. Moratti? Sì, è un signore”. E a chi gli chiede un commento su una possibile cessione del club Mazzarri taglia corto: “Sono in linea con l’idea del Presidente. Ok, solo se fa bene all’Inter”.

Capitolo squadra. Mazzarri raccoglie l’eredità di una squadra distrutta, nell’anima e nei risultati. Compito numero uno “…lavorare tanto sull’autostima. Sarà la prima cosa che farò con il mio staff (che poi elenca nome per nome ndr), l’8 luglio quando ci troveremo, avrò un colloquio di mezz’ora con ogni componente della rosa. Poi farò il discorso alla squadra”. Obiettivo “…la rosa dell’Inter è certamente superiore a quella che ha finito lo scorso campionato, si può fare molto meglio. Sarà fondamentale partire bene, anche per costruire le migliori basi per il futuro”. Poi scalda i cuori nerazzurri con un grido di battaglia: “L’Inter ha il dovere di tornare a essere competitiva: io credo che i tifosi vogliano vedere una squadra che non molla mai, che combatte contro tutti, voglio una squadra che, se dovesse soccombere, venda cara la pelle. Il calcio non è una scienza esatta, ma nel lungo periodo i risultati vengono se lavori bene, con sacrificio. Ora i tifosi nerazzurri vogliono una squadra che vinca nel proprio stadio e limiti le sconfitte…”.

A chi gli chiede se abbia già capito il pianeta Inter e le intenzioni di Moratti, Mazzarri risponde così: “Mi sto facendo aiutare da tutti e da tutto. Ogni situazione è buona per capire meglio cos’è l’Inter. Ma se Moratti mi ha preso è perché sono l’uomo ideale per il club. Voleva un tecnico di personalità e io lo sono e soprattutto che si prendeva tutte le responsabilità tecniche e atletiche: sono la persona ideale” risponde senza esitare Mazzarri.

Deciso anche sulle tempistiche e i numeri del ritiro di Pinzolo: “Voglio 22 giocatori, più qualche ragazzo. Comincerò a valutare i calciatori dal ritiro, prima di vederli all’opera sono sempre restio nel giudicare. Saranno valutati per sacrificio, impegno e dedizione alla squadra. La squadra viene sempre prima del singolo. Questo è un punto fondamentale nel mio credo. Perché ho allungato di due giorni il ritiro? Proprio per far capire questo, si deve lavorare bene. Ci saranno due sedute al giorno per quindici giorni. Dobbiamo prepararci al meglio per arrivare prima degli altri sul pallone”.

Inevitabili le domande sul Napoli e sul mercato. Con i partenopei Mazzarri chiarisce subito: “Ho preso una decisione tempo fa e non c’è bisogno che la rispieghi. In questi quattr’anni si è fatto molto bene. Napoli mi ha dato tanto e io ho dato tanto a loro. I matrimoni possono finire, ma non accetto che si parli di tradimento”. Sul mercato che sarà Mazzarri è piuttosto abbottonato e si lascia sfuggire solo qualche parola: “Ho già dato delle indicazioni. Certe considerazioni di mercato le ho già fatte con i direttori e il presidente, ma non parlo con la stampa di questo”. Una silurata alla Juventus però, Mazzarri non la risparmia, prima parlando di Ranocchia: “E’ un patrimonio della società”, poi delle polemiche arbitrali: “L’anno scorso ho parlato solo una volta degli arbitri: a Pechino dopo la finale di SuperCoppa Italiana. Ma quella partita è stata strana…”.

Un Mazzarri sereno e anche un po’ emozionato, ma che supera a pieni voti la prima apparizione da interista. Alla fine la panchina dell’Inter è una panchina calda ma ambita, discussa ma prestigiosa, ed è il giusto “regalo” per dodici anni di splendida carriera. Mazzarri si è presentato e ha già fatto breccia nel cuore dei tifosi. Chi ben comincia…


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