Finalmente funghi.....
Sì sì...proprio lei, sto parlando di quel fungo che svetta nei boschi in questo periodo: la cosiddetta Mazze da Tamburo, nome scientifico Macrolepiota Procera. Sicuramente non passa inosservato; data la sua statura, non si può fare a meno di avvistarlo da lontano ed è sempre un incontro emozionante. Incanta per la sua bellezza e la sua imponenza, sembra una sentinella del bosco... e dopo il primo attimo di stupore, ci si fionda a raccoglierlo, mentre già lo si immagina sfrigolare dentro una bella padella, per trasformasi in una dorata e croccante cotoletta. La sua carne bianca e prelibata ha sapore lieve, gradevole, leggermente dolcino. Da cruda profuma piacevolmente di nocciola.Ecco svelatavi un'altra delle mie passioni: il trekking nei boschi e la ricerca dei funghi. Questi li abbiamo trovati sabato scorso, io e mio marito, intorno ad Acquapartita, vicino Bagno di Romagna (FC).
...Purtroppo, nessun ritrovamento di porcini...ma dopo pochi passi, veniamo accolti così...
Poco dopo, un'altra un po' più chiusa, magnifica
E ancora...ce n'erano tante nel bosco, ma molte erano zuppe d'acqua per le copiose piogge dei giorni precedenti, comunque ne abbiamo raccolte ugualmente parecchie.
Ma ora, veniamo alla ricetta:
Cotolette di Mazza da TamburoIngredienti (per 5 mazze):
- 5 mazze da tamburo
- 3 uova
- 250 gr di pangrattato
- qb sale e pepe
- olio di semi di arachide per friggere
Procedimento:
- Staccare il gambo, che non è edibile, con una leggera torsione, poi togliere gli eventuali residui con un coltellino
- Pulire la parte superiore del cappello passandolo delicatamente con uno straccetto umido, asportando i residui del bosco (aghi, terriccio...). Controllare che tra le lamelle non ci sia annidato qualche insettino ( è abbastanza raro); nel caso asportarlo con la punta di un coltellino. Non passare il fungo sotto l'acqua (le prime volte lo facevo, ma ne va a perdere)
- Con una forchetta, sbattere le uova addizionate di sale e pepe
- Passare le mazze nell'uovo, prima dalla parte delle lamelle, poi dalla parte superiore e, con un cucchiaino, cercare di far penetrare un po' di uovo anche in mezzo alle lamelle. Far aderire bene il pangrattato da entrambi i lati, scrollando delicatamente quello in eccesso.
- Friggere nell'olio ben caldo (170-180°), da entrambe le parti, fino a doratura, poi far scolare su una griglietta qualche secondo e adagiare su carta assorbente. Servire subito.
- Basta accompagnare con un'insalata per ottenere un ottimo secondo.
Variante light al forno: un'amica mi ha riferito di averle passate nell'uovo e impanate come descritto, ma invece di friggerle, le ha spruzzate con olio e.v.o. e cotte in forno per circa 10'. Mi ha assicurato che sono buonissime anche così! (Grazie Loredana!)
Questa bellissima faggeta è il bosco dei ritrovamenti
Concludo con questa bella foto del Lago di Acquapartita, presso Bagno di Romagna (FC), sopra il quale abbiamo trovato questi funghi.
Alla prossima "Evasione"...dentro e fuori la mia cucina!
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