“Giuda” è un romanzo breve, edito da La Torre Libri, scritto dal cremonese Guido Mazzolini. Il testo scorre velocemente attraverso la narrazione dell’incontro di Giuda Iscariota con il Nazareno e di seguito raccontando i maggiori avvenimenti dei Vangeli, fino all’ultima cena e al successivo tradimento. Nulla di nuovo, quindi. Mazzolini non cerca facili sensazionalismi, non cade nella trappola del “gossip” e non sottintende interpretazioni estreme dei testi sacri. Il Giuda raccontato è quello del Vangelo. Nulla di più, nulla di meno. Scelta questa, a mio parere, coraggiosa perché permette all’autore di definire perfettamente le personalità dei personaggi, scavando all’interno delle loro anime, senza aggiungere macchie di colore che avrebbero rischiato di snaturarli. Giuda è uno zelota, un guerriero dell’epoca, sempre in lotta contro l’invasore romano. Decide di abbandonare le armi e la violenza per consegnarsi nelle braccia di un uomo nuovo, mai conosciuto prima. Un Messia, un capo dei popoli, dotato di personalità magnetica e di poteri straordinari, in grado di guarire le malattie e di sfamare la gente. Giuda ne è certo: Gesù è il salvatore, colui che allontanerà il nemico dalla povera terra di Palestina. Forte è la delusione quando il Messia svela il suo vero volto. Egli è un uomo di pace, un agnello inerme pronto al macello. È un uomo che mette l’amore davanti a tutto. Questa rivoluzione “silenziosa” risulta completamente incomprensibile e porta Giuda al tradimento. Tradimento che in fondo è un tentativo di scuotere Gesù, di provocarlo per costringerlo a combattere e a svelare i suoi veri poteri.
Il Giuda di Mazzolini è un uomo di oggi, così simile a chi mette i propri ideali davanti a tutto, disposto a dare la vita in nome della libertà, una libertà che però è spesso rivestita di violenza e di sangue. L’autore dimostra ottime capacità narrative, permettendo al lettore di entrare completamente nell’epoca storica e nei pensieri dei protagonisti. Il registro narrativo a volte è contaminato da figure troppo poetiche e si alterna ad un linguaggio in alcuni punti crudo e moderno. Questo dualismo, tipico di Mazzolini, autore anche di poesie, emerge in questo testo in modo preponderante ma senza infastidire. Anzi, diventa in un certo senso il “registro” della sua scrittura. “Giuda”, un testo godibilissimo e in molti punti commovente. Profondo e rispettoso del concetto del Sacro. Se ne consiglia la lettura.