Il prezzo delle guerre è noto che lo pagano sempre i più deboli e vulnerabili come gli anziani e i bambini.
I bambini, infatti ,che sono scappati con i loro genitori e fratelli dalla guerra, che tormenta il Mali da troppi mesi a questa parte e sono giunti al campo profughi di Mbera, in Mauritania, se la passano decisamente molto male in queste ore.
Lo riferisce, con dovizia di particolari , un sanitario responsabile dell’organizzazione umanitaria internazionale,”Medici senza Frontiere”.
Mbera, che è in Mauritania, dista pochi chilometri dal confine con il Mali e lo scenario del campo profughi, come sempre in contesti del genere (polvere e sabbia e vento e umidità), è di uno sconforto notevole.
Si muore per mancanza di cibo e scarsità di farmaci.
E muoiono, soprattutto, i bambini di età inferiore ai due anni.
La persona, che descrive la situazione, sottolinea con palese rammarico che ai nostri giorni una cosa del genere è inaccettabile.
E, professionalmente parlando, evidenzia che dallo scorso anno, nel campo di Mbera, la situazione nutrizionale non è affatto migliorata e i tassi di mortalità di bambini,che non raggiungono i due anni, hanno superato e continuano a superare di due o tre volte i livelli di emergenza.
E tutto questo mentre, nelle capitali dell’Occidente o nei summit , si discute ancora di strategie belliche.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)