Andrea Passerini per La Tribuna
Dan Carter e Richie McCaw con la maglia del Benetton? Non è fantarugby. Ma il sogno – non proibito – della società biancoverde per il 2012/2013. A novembre i due campioni degli All Blacks godrebbero di uno speciale anno sabbatico da parte delle federazione neozelandese. Non una stagione intera, ma 5 mesi di assoluta libertà, da novembre a marzo, in cui staccare dal super 15 e dagli All Blacks. E Treviso ci prova. Da mesi e
mesi, muovendosi agli antipodi ma anche in Italia e in Europa, sta creando sponde, eventi, partnership in grado di sostenere dal punto di vista finanziario e mediatico questa opportunità straordinaria. Carter e McCaw, apertura e terza linea della Nuova Zelanda, rispettivamente 30 e 32 anni sono semplicemente le icone del rugby moderno, non
solo i campioni del mondo in carica.
E’ un’operazione planetaria. Fatte le proporzioni, è come se Messi e Iniesta venissero contemporaneamente tesserati da un club portoghese… La rete diplomatica è già stata
buttata dal presidente Amerino Zatta e dal direttore generale Vittorio Munari. Sul piatto il Benetton una valanga di soldi – si parla di una cifra vicina al milione di euro – ma
anche il sostegno di sponsor di altissimo livello, per un colpo che non avrebbe precedenti, almeno nella storia recente del rugby italiano. Da decenni ormai le grandi star mondiali non
svernano nel nostro paese. E dall’altra parte, c’è la voglia di Dan Carter di svernare in Italia, in particolare a Treviso. Proprio durante i mondiali dello scorso autunno, l’apertura aveva dichiarato in un’intervista pubblicata dalla rivista della Air NewZealand, la compagnia aerea nazionale che era fra i sostenitori tecnici della Coppa del Mondo: «Treviso è la città in cui
mi piacerebbe vivere al di fuori della nuova Zelanda – aveva detto – sono stato lì alcuni giorni, e ho visto unarealtà bellissima…».
Il riferimento era alla breve vacanza in occasione della sua esperienza a Perpignan, nel
2010. Il campione aveva visitato gli impianti della Ghirada un match di Heineken: era infortunato, si è trattenuto in città.