Ep è il titolo dal taglio minimal che i tre McKenzie hanno scelto per racchiudere cinque tracce di noise-rock urticante e sinuoso, mai troppo debordante eppure non per questo poco energico o a fuoco. Al contrario, i tre sanno come catturare l’attenzione e restare appiccicati all’ascoltatore. Si avverte forte il legame con gli anni Novanta, con il loro confluire nel nuovo millennio, con la scena statunitense e anche con quel suono che ha segnato l’esplosione di molte band italiane in quel periodo, ma lo traghettano nell’oggi così da offrire una versione attuale e nient’affatto datata del verbo noise. Chitarre sghembe e vocals in lingua madre, improvvisi squarci di distorsione, espansioni, malnascoste strizzate d’occhio a certo screamo e all’emotività nell’hardcore, tutto concorre a creare un linguaggio allo stesso tempo essenziale ma non scarno, in cui si avverte un mood instabile, una continua tensione tra il tenersi dentro e il lasciar esplodere le proprie emozioni, grazie anche a una scrittura dinamica e ricca di cambi di passo. Si avverte la voglia di fagocitare e risputare il proprio bagaglio di ascolti, esperienze, ricordi, con quell’urgenza tipica di chi è cresciuto in un’epoca di contaminazioni e suoni in mutazione, senza il dogmatismo di una bandiera dietro cui schierarsi, il che permette all’ep di assicurarsi le simpatie di audience differenti. I McKenzie hanno saputo creare un disco fatto di suoni taglienti, di linee melodiche in grado di evocare ricordi, di feedback e scariche elettriche trattati al pari delle note, di giri rubati al punk per essere dissezionati e resi altro. Un antipasto che fa venir voglia di vedere la band in azione dal vivo, dove certe sonorità riescono a esprimersi in modo ancora più incisivo e pulsante. Da tenere d’occhio.
Tracklist
01. 500 Giorni In Fiele
02. Alba Nera
03. Fenice,
04. L’ultimo,
05. Negli Occhi Il Gesto