Mc Donald’s continua a provarci! Già da tempo la catena di fast food più famosa al mondo aveva iniziato ad ammiccare al mercato italiano con panini come il 280 gr. con parmigiano reggiano o con pancetta affumicata della Val Venosta, il Boscaiolo con lo speck dell’Alto Adige, il Ciociaro con panfocaccia al rosmarino o il famoso McItaly fortemente voluto dall’ex ministro delle politiche agricole e alimentari Luca Zaia; ora Mc Donald’s aggiunge a questo nutrito gruppo Mozzarillo, un nuovo panino che sostituisce la classica fetta di formaggio che da sempre accompagna il tipico hamburger americano, con una fetta di mozzarella 100% italiana e il tutto condito con una salsa al pomodoro e basilico ligure per suggellare ancor di più gli italici sapori.
Dunque un continuo avvicinarsi alla tradizione italiana da parte del colosso americano, il quale sceglie di aggiungere alla propria marketing strategy la focalizzazione su d’un particolare segmento di mercato italiano molto attento alla provenienza e alla tradizionalità degli ingredienti, segmento che altrimenti non verrebbe coperto dai panini “icona” di McDonald’s firmati USA.
Perciò ieri 7 settembre 2010 Mozzarillo è stato ufficialmente presentato al pubblico italiano con tanto di “notte bianca” organizzata a Milano e contestuale consegna gratuita del panino nei fast food aderenti della catena, per coronare così il lancio sul mercato di un panino che ha alle sue spalle un lungo periodo di lavoro finalizzato ad ottenere la forma circolare di mozzarella alta pochi millimetri da inserire nel panino e poterne così depositare il brevetto industriale.
Aggiungo inoltre che se l’esperimento McItaly ci ha insegnato qualcosa, grazie a questo nuovo panino vedremo crescere la popolarità della nostra mozzarella con conseguente incremento delle esportazioni, proprio come accaduto per il formaggio Asiago ingrediente principe del McItaly.
“McLocal” quindi, come punto d’incontro nel mercato italiano, ma soprattutto come motore dell’esportazione delle tipicità italiane nel mondo. Tutto sommato un nuovo modo di farci conoscere.
Fonte: Il Sole 24 Ore