Che poi lo strano sono io, che passo la vita a dribblarli e poi, quando non li vedo, ne sento la mancanza.
Il fatto è che, fino a quando non mi raggiungono, non riesco ad elaborare pienamente il concetto che la vacanza prima o poi dovrà finire.
Al contrario, una volta stabilito il contatto, posso serenamente dire a me stesso: "Mò me ne devo andare".
Di chi parlo? Ma è chiaro, del soggettone vacanziero.
Che abitualmente proviene da una certa Regione italiana, e ancor più abitualmente da due province della stessa, con la seconda che, negli ultimi anni, è in fortissima rimonta.
Ad essere sincero, non è che finora fossi rimasto proprio a digiuno.
Ma il puttanone siliconato made in Terra di Lavoro con marito gorilla e figli dai nomi esotici al seguito non mi aveva proprio saziato.
Per fortuna la mia sete è stata alfine placata. Ieri è giunto tra noi il Dr. Young. Ovviamente un abituè.
Il contatto è avvenuto in spiaggia, fino a quel momento incontrastata oasi di pace ed ombrelloni simmetricamente disposti.
Il dottore evidentemente non ama la simmetria. Perché non si era neanche tolto gli occhiali da motociclista e il Rolex farlocco, che già metteva mano a spostare l'ombrellone, dopo un sopralluogo visivo, giusto per far capire chi era il lupo di mare su quel litorale.
Effettuato lo spostamento (42 cm. secondo i rilievi della Capitaneria di Porto) il dottore si assettava, lasciando la futura sposa al seguito con tre borsoni in mano.
Dice, come lo sai che era la fidanzata?
Facile, dall'unica frase che la pulzella ha proferito in tutta la giornata: "Amò, dov'è il Sole?"
Io volevo intervenire dicendo che il Sole si trova nel sistema omonimo, però i miei vicini mi hanno zittito con un'occhiataccia. Perché poi, io volevo solo collaborare.
Comunque il dottore ha tirato fuori dallo zaino una macchina fotografica. Enorme e rigorosamente regolata sul programma automatico.
Ci ha messo tre secondi per fotografare la promessa. Poi ha tenuto l'aggeggio in mano, ruotandolo di 360 gradi a favore del pubblico, riponendola solo quando il sottoscritto, eludendo la sorveglianza, ha detto ammirato: "Bellissima, chissà quanto costa".
"Eh", mi ha risposto il dottore con fare grave.
Poi è arrivato il pakistano. Che è un serio uomo d'affari (secondo i miei calcoli si alza quei 4-500 euro al giorno, in nero) che rifila a signore annoiate vestiti improbabili e bigiotteria a prezzi da boutique di via Montenapoleone.
Siccome il dottore è un abituè, lo ha abbracciato magnificando la sua merce. Da Palau a Portovecchio lo hanno sentito tutti.
Ora, io non so precisamente come si dice "Chi cazz' t sap' " in pakistano, ma secondo me si pronuncia uguale uguale alla frase che l'uomo d'affari ha biascicato sotto voce.
Dopo il dovere il piacere. Il dottore si doveva organizzare la serata e quindi ha messo mano al cellulare. Abbiamo sentito tutti, sempre da Palau a Portovecchio:
"Pronto, vorrei prenotare un tavolo per quattro. Sono il Dottttor ..vino. Mi avete riconosciuto, vero?"
Figuriamoci se in Sardegna si scordano di uno così.
Addendum: stamattina l'ho rivisto all'edicola. Va detto, un fuoriclasse.
Per nulla intimorito dalla fila si è incuneato fingendo di dare un'occhiata alle locandine, poi ha fatto altri due passettini mentre guardava l'ora sul Rolex farlocco, presentandosi in splendida solitudine al bancone e fottendosi il giornale prima di tutti. Poi si è allontanato, certamente per leggere le ultime imprese del Pocho.
Ma io spero di incontrarlo ancora prima di tornare a casa.
Regalami un sogno, Dr. Young.

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Location:Trinità d'Agultu e Vignola,Italia




