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Me and my car

Da Scribacchina

Tempo fa mi era capitato sotto gli occhi un esperimento fotografico, protagonisti alcuni cani con i rispettivi compagni di vita umani (non mi piace dire «padroni»). L’esperimento mostrava una incredibile somiglianza tra cane e umano; una cosa di questo tipo:

somiglianza cani uomini
Non ho cani e non credo di somigliare ai miei gatti, ma mi piace pensare di essere simile a un terzo elemento: la mia macchina.

Attenzione: non sono assolutamente patita di macchine, non me ne intendo di motori e la regolare manutenzione della quattroruote è l’ultimo dei miei pensieri.
Eppure, sento che la mia auto è davvero un pezzo di me.
Entrambe piccole e compatte, riusciamo ad immagazzinare tantissime cose; abbiamo dei sedili che si adeguano ad ogni situazione e ad ogni cosa da trasportare.
Abbiamo bisogno di carburante per funzionare.
Non siamo giovanissime, ma la vitalità non ci manca.
Non siamo belle ma… siamo simpatiche (o cerchiamo di esserlo).
Ogni tanto abbiamo qualche acciacco, ma basta andare dal meccanico e tutto torna come prima.
Viaggiamo ascoltando musica, e se dimentico di accendere l’autoradio, al primo dosso ci pensa lei, la quattroruote, a farla partire (ebbene sì, sono tornati i dannatissimi problemi al circuito elettrico di cui parlavo lo scorso inverno).

Per essere felici ci basta un pieno di benzina.


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