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Me, myself and la fototessera

Creato il 12 luglio 2010 da Lacocchi @laCocchi
Sabato parto, me ne vado a Paris. MA, c'è sempre un ma, mi sono accorta dopo più di un mese, di avere la carta d'identità scaduta. Ho temporeggiato, temporeggiato e ancora sempre di più temporeggiato, per scampare al fastidioso momento fototessera.
Io non so chi abbia inventato la fototessera. Ma dev'essere stato uno che voleva farsi delle goduriose risate alla faccia degli altri. Avete mai visto voi, una fototessera decente? Io no. Perchè è risaputo, che nel momento in cui il\la fotografo\a ti dice "Ferma!" ti si chiude un occhio, fai il sorriso storto, ti muovi, eccetera eccetera.
Io e le fototessere abbiamo una lunga storia di bruttezza insieme: - sulla patente sembro una quindicenne capellona, con un sorriso un po' storto. Inoltre, indosso una maglietta truzzissima A style. Si si. Quella dei 69 e tutta quella roba li. Non ricordo il perchè.
- Sulla carta d'identità, quella scaduta, sono bianca candida, con una maglietta rosa e i capelli biondi pannocchia. Era un momento delicato della mia esistenza. Jean Louis David mi aveva fatta gialla pannocchia invece di castana chiara. Ecco. E io dovevo fare la fototessera.
- Sul passaporto ero giovane. Un primo piano un po' brufoloso, ma molto abbronzato, capello spiaccicato in testa (castano chiaro. Nel frattempo avevo cambiato parrucchiere, ciao Jean Louis.). Pesavo anche un 10 kg di più, e come dire, le guance paffute che propongo nella fototessera lo dimostrano. In più, ho un occhio sguercio. Io da vicino devo avere un occhio più piccolo dell'altro. L'occhio sguercio mi è venuto pure stamattina, nella fototessera che ho fatto. Sembro una narcotrafficante appena sbarcata dalla Colombia con un carico di coca.
-Sul libretto dell'università penso di avere la peggiore fototessera della vita. Avessi uno scanner ve la farei vedere. Per comodità, ve la descrivo.Erano le 6.30 della mattina. La sera prima avevo bevuto molto. Il giorno dopo dovevo andare ad iscrivermi all'università, ma chisssenefrega. Sono arrivata in stazione. Mi accorgo di non avere la fototessera per il libretto. Ho fatto quello che non avrei mai dovuto fare. Ho visto la macchinetta, si, quella automatica. Secondo voi una come si sente, alle 6.30 della mattina post sbronza? Occhio gonfio, capello sparato con ricci a caso, occhiaie da tossica. Scatto. Prendo. Vado.Nella foto sono fleshatissima. Oltre che con occhio da fattona incredibile. Sembro tipo una punkabbestia. Ma ce l'ho ancora sul libretto.
Il mese scorso mi dirigo verso la minkiafacoltà di Agraria, per l'esame di chimica. Mi siedo, porgo il libretto al professorone, un genio laureato 110 e lode alla Normale di Pisa in chimica. Lui apre il libretto, mi guarda. Segue dialogo:
"Signorina, ma che è lei questa?""Si si, sono io." Sorrisone."Mah, siamo sicuri? Mi fa vedere un altro documento? No perchè non ci somiglia proprio, eh."Tiro fuori la carta d'identità. Ancora meglio. Capello biondo pannocchia, vi ricordate?"Eh si già meglio, anche qui però... mi dice la sua data di nascita?""Ehm, 28 maggio?""Ora ci siamo. Ma signorina, diciamo che ha avuto mattine migliori di quella della foto nel libretto eh?"
Poi mi ha bocciato. Secondo me è stato per via della foto. Che io non sapessi una cippa non conta nulla.
Quindi, stavo pensando che onde evitare di venire arrestata per contrabbando e narcotraffico dopo aver dato la mia nuova carta d'identità con occhio sguercio e occhiaia nera al poliziotto di turno, magari la fototessera la vado a rifare.Non si sa mai.

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