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Me, myself & ebook: Diario della Fenice

Creato il 28 luglio 2011 da Martatraverso
A strettissimo giro di boa il secondo guest post di Me, myself & ebook: a scrivere è una mia carissima amica, l'autrice del blog Diario della fenice.
Devo ammetterlo: odio gli e-book.

Vedete, è tutto questo concetto di progresso e sviluppo che, in realtà, mi urta: un'estenuante corsa contro il tempo, una lotta all'innovazione, un progredire che toglie anche ciò che di buono rimane in questa vita ultra tecnologica.



Amo i libri, quelli fatti di carta, inchiostro e colla. Possibilmente quelli dalle copertine rigide, quelli che occupano uno spazio consistente nella libreria, quelli che dopo una giornata intensa sfogli sdraiata sul letto. Quelli che odorano di nuovo come quelli che sanno di storia, quelli che ti addormenti leggendoli, o quelli che ti tolgono il sonno per l'intensità delle loro parole.


Non credo un e-book reader possa aggiungere nulla al nostro modo di concepire la lettura o di approcciarci ad essa. È solamente una tavoletta luminosa, sulla quale scorrono parole. Toglie il contatto con il libro, il suo odore, la sensazione che il toccare la carta ruvida della sua pagine con le dita ci da. Per non parlare poi del piacere di andare in una bella ed accogliente libreria, stringere tra le mani il libro che vorremmo, leggere qualche riga, decidere di comprarlo e sentire il suo peso nella borsa.


Non so, sono romantica, fosse un po' nostalgica.


Ma non riesco davvero a concepire un mondo in cui la tecnologia ci toglie anche quei piccoli piaceri, come può esserlo la lettura di un libro vero. Non ho un e-book reader, e non ne voglio nemmeno uno, anzi! Continuerò imperterrita ad andare in libreria, annusare le pagine di un buon libro, comprarlo e leggerlo quando cala il sole.

Le vecchie abitudini sono dure a morire: e sono determinata a tenerle vive. 


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