Me on COSMOPOLITAN Magazine

Da quando ho preparato l’articolo con Ida, la giornalista di Cosmopolitan, ero eccitata come una bambina il giorno di Natale … o meglio, come ME il giorno di Natale. Praticamente non facevo che pensare a quando sarebbe uscito e mi dicevo: “ non ti preoccupare, se sei venuta male nelle foto potrai sempre dire ai posteri che quel giorno non stavi tanto bene”. Lo so è patetico ma noi donne sfioriamo l’isteria quando si tratta della nostra immagine ( alzi la mano chi non è mai corsa dietro la macchina fotografica urlando *vedere vedere vedere* per capire se siamo uscite con la faccia da pesce lesso nello scatto). Figuriamoci se il fotografo è un professionista e quindi, evitando scene penose, rimaniamo all’oscuro del risultato finché non lo vediamo pubblicato su una rivista a tiratura nazionale.
È da giorni che mi ripeto di fare la persona matura, ma è più forte di me. Quando finalmente è uscito in edicola ho messo da parte il mio orgoglio e sono corsa giù a prenderlo: 2 copie, una per farla vedere ad amici e parenti, l’altra per conservarla intonsa. Una volta fuori, mi sono complimentata con me stessa per aver mantenuto un minimo di contegno ed ho cominciato a sfogliare nervosamente pagina per pagina in cerca del servizio … 110, 111 ma dove cavolo è?!?!? 113, 114 ECCOMI! Senza farlo apposta avevo urlato e una piccola folla, intenta a parlare fuori dal bar, si è girata di colpo. Vagli a spiegare che una pazza megalomane si stava cercando dentro a un giornale. Scorro le foto una a una e, stavolta dentro la mia testa, mi dico “bella, bella, questa è carina … non male!”. Incredibile, sono venuta bene in tutte le foto. Ok, ora posso tornare a casa e leggerlo con calma. Stringo le mie due copie tra le braccia come se fossero la cosa più preziosa al mondo e mi incammino con un sorriso da ebete che neanche vi immaginate. A casa ovviamente mi hanno deriso perché ne avevo prese 2 di copie, ma il tempo mi ha dato ragione … è bastato aspettare qualche minuto per vedere una ditata nera che troneggiava sulla pagina dell’articolo. Come volevasi dimostrare :)
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