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“Mea culpa” il nuovo cortometraggio di Fabio D’Alessio: la violenza sulle donne e le sue conseguenze

Creato il 28 novembre 2015 da Alessiamocci

“Dobbiamo darvi una bella notizia…. Io ancora non ci credo: aspettiamo un figlio!”

Un ragazzo (interpretato da Emanuele Bilotta) seduto ad un bar intento a digitare un messaggio sul suo smartphone. In una cucina una giovane e bella ragazza, Ilaria (Elisabetta Girodo Angelin), riceve un messaggio: è il suo compagno che la prega di perdonarlo e tornare a casa con lui. Un sorriso sulle labbra di lei ma un attimo dopo un velo di disperazione le ricopre il viso: quali terribili ricordi sono affiorati nella sua mente? Quale passato nasconde?

Fabio D’Alessio, giovane cineasta, classe 1988, di Monterotondo (città nella quale, nel 2014, ha intrapreso un corso di regia cinematografica nella scuola Acting Shot), a pochi passi da Roma, è tornato con un nuovo cortometraggio, stavolta di genere drammatico, dal titolo “Mea culpa” (rilasciato ufficialmente il 15 novembre).

Se in precedenza D’Alessio si era occupato di temi relativamente più leggeri stavolta si è cimentato in qualcosa di più tragico con scene forti, commoventi, ed un finale non troppo felice.

Ancora una volta un soggetto molto attuale, pochi attori e una trama lineare: il tutto per raccontare la violenza sulle donne, la reazione di una di queste e ciò a cui tutto ciò può condurre. Una giovane donna alle prese con l’amore, un sentimento forte ma talvolta malato o fatto diventare tale a causa di un uomo geloso, tanto da diventare violento. Un uomo inconsapevole delle sue azioni che beve tranquillamente il suo caffè e che indossa, ricordando l’ironia, sempre presente nelle produzioni di D’Alessio (che stavolta si tramuta in humor nero) una maglietta con su scritto “Sorry for the last night”.

Regia, soggetto, sceneggiatura, produzione e montaggio video e audio (questi ultimi in collaborazione con Vincenzo di Francesco, anche aiuto regia) a cura di Fabio D’Alessio (autore inoltre della raccolta di poesie “Parole istintive”, 2013), “Mea culpa” mostra uno degli aspetti della società (filo conduttore di tutte le sue creazioni) in cui viviamo attualmente evidenziandone la negatività. Una sorta di monito per coloro i quali si trovano, seppure involontariamente, in simili situazioni. Un’immagine forte che colpisce in modo diretto lasciando lo spettatore inorridito, impressionato e amareggiato.

“Mea culpa” non è il primo cortometraggio di Fabio D’Alessio, lo hanno preceduto “La soluzione di Marco” (2013), “Ti aiuto io” (2015, racconto di due ragazze alle prese con la ricerca di un lavoro) e i due mini cortometraggi del 2014 “Natura morta?” e “Modern TV”.

Written by Rebecca Mais

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Sito Fabio D’Alessio


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