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Mede: cronaca di una Cronoscalinata

Creato il 18 novembre 2014 da Paolo @folledicorsa

PER CHI SUONA LA CAMPANA Citazione del titolo di Hemingway. Già, perché è sempre facile fare i filosofi e i letterati quando si è seduti sullo stretto ballatoio in cima ad un campanile. Con le gambe contratte e il fiato corto. Con lo sguardo che può spaziare, finalmente, in una bella mattinata di sole dopo tanta, troppa pioggia. Con poco sopra la tua testa le campane che suonano come se non ci fosse un domani, per raggiungere gli angoli più remoti di quelle campagne che assediano la città.E quando hai un sorriso da orecchio a orecchio.LA CRONOSCALINATA Ma atteniamoci, per un istante, semplicemente ai fatti.Si è corsa nella mattinata di domenica scorsa la Cronoscalinata al campanile di Mede (PV), una non competitiva promossa dall'Associazione 115 Amici dei pompieri in occasione dei festeggiamenti patronali dedicati a San Martino. La fredda aria mattutina di metà novembre si è subito scaldata grazie ad un piacevole sole spuntato per l'occasione, che ha accompagnato una trentina tra donne, giovanissimi, veterani e amatori durante iscrizioni, rituali partenze scaglionate e ascesa al campanile. Per chi, alla fine, avesse avuto ancora freddo erano a disposizione tè caldo e biscotti fatti in casa.Purtroppo, ha resistito anche quest'anno il muro dei 2 minuti necessari a compiere il giro della piazza e la conquista dei 170 gradini del campanile della parrocchiale. Ma ecco la notizia positiva: sempre più scalinatori si avvicinano a questo confine e l'anno prossimo, sicuramente, vi saranno degli 1 nella casella dei minuti della classifica.Mede: cronaca di una CronoscalinataLA MIA PROVA Scendo in piazza convinto della mia strategia di puntare sui 200, forse 300, metri iniziali tutti in piano. E' la mia prima cronoscalinata e ho più di un dubbio su come affrontare le rampe del campanile.Conto alla rovescia e via.Imposto un'andatura baldanzosa e inizio a macinare metri sul pavé mentre le voci di sostegno alle mie spalle si spengono pian piano. Prima curva presa troppo larga (stringi, stringi, stringi), sfioro il nastro esterno, ma procedo. La piazza principale di Mede inizia ad animarsi ed è un piacere correre tra sguardi incuriositi e tifosi improvvisati. Molto bella anche la cornice nella quale viaggio spedito, con il Palazzo Comunale di inizio Novecento e il particolarissimo monumento di fronte ad esso. Intravedo, leggermente più in là, il castello neogotico. E' giunta l'ora di curvare e poi curvare di nuovo. Largo tutt'e due le volte, sfioro altri sconosciuti che mi incitano. Il resto del percorso mi si staglia di fronte e scelgo accuratamente di non guardare in alto.  Un pollicione in su e un abbozzo di sorriso per l'obiettivo del fotografo, un rapido destra-sinistra per circumnavigare la cancellata, un balzo per passare i primi facili gradini e sono dentro al campanile.Devo ammettere che, già abbastanza provato, non tento nemmeno di correre sugli scalini, un po' più cattivi rispetto a quelli di casa mia. Attacco con una camminata veloce, rasente al suolo, fluida.Come descrivere la mia ascesa? Beh, moltiplicate tutto questo per 170 gradini.Scalino, scalino, sinistra, scalino, scalino, sinistra, scalino, pianerottolo. Scalino, scalino, sinistra, scalino, scalino, sinistra, scalino, pianerottolo. «Vai, sei a metà!» Scalino, scalino, sinistra, scalino, scalino, sinistra, scalino, pianerottolo. «Ci sei quasi!» Scalino, buio, scalino, chiarore, sinistra, luce, scalino, scalino, «Bravissimo!» Fine, ballatoio, seduto. Durante l'ascesa sono sempre sostenuto dallo staff della Cronoscalinata.SEGUIMI. LETTERALMENTE. Diceva il retro della mia nuova maglietta mentre correvo. E c'è chi mi ha seguito. E poi superato nella classifica generale per qualche secondo.Dannazione, Marco! Scherzo. Sei un grande. Grazie.E un doveroso ringraziamento va anche a Vincenzo e a tutto lo staff, a tutti gli amici dell'Associazione con cui ho chiacchierato, scherzato, scambiato pareri e progetti futuri. Riconoscente per questa mattinata di allegria e scalini, ho donato loro una maglietta di Folle di corsa. Un primo gradino verso una grande amicizia.Mede: cronaca di una CronoscalinataIN CONCLUSIONE Penso sia superfluo dirti che mi sono divertito un mondo.La Cronoscalinata al campanile di Mede è caratteristica, strana. Ma non proibitiva. Come vuole la tradizione, le scale allungano la vita. E se per una volta l'anno si abbandona l'ascensore per salire su un campanile, non si corre di certo il rischio di diventare immortali.Inoltre, la Cronoscalinata di Mede è giovane, con tanta voglia di crescere ... Eppure vai già bene così, Mede, stai tranquilla. E hai già in mente gli ultimi scalini che ti porteranno ad essere grande.(presto altre immagini)


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