Magazine Psicologia

Media e pedofilia

Da Simonetta Frongia
Media e pedofiliaI media, soprattutto di questi tempi, hanno un ruolo importantissimo di denuncia, di promozione del confronto democratico, di stimolo per la riflessione e la crescita anche quando si tratta di affrontare tematiche complesse come quelle degli abusi, dei maltrattamenti fisici e psicologici dei minori nello specifico e, delle persone in generale. E' stato grazie ai media se la società ha dovuto prender atto coscientemente dei fenomeni di abusi e di violenze, che fino a poco tempo fa erano relegati al silenzio, al tabù.Però i media hanno anche grandi limiti: spesso le notizie sono frantumate, brevi, decontestualizzate, mancano di approfondimento, spesso sono enfatizzate, utilizzate per problemi di odience più che di vera informazione; i termini sono spesso poco esatti: il "presunto"pedofilo/abusante viene descritto, quasi sempre, come un "mostro", "un orco", "un estraneo". Le immagini utilizzate poi sono molte volte del tutto inutili a dirci qualcosa di più dell'evento e spesso c'è mancanza di rispetto per le persone che sono legate, nel bene e nel male a questa notizia.Tuttavia è innegabile che i media hanno un grosso potenziale per quello che riguarda non solo l'informazione ma rispetto al lavoro interdisciplinare che può essere fatto in contesti di approfondimento della tematica. Un lavoro tra esperti che possono utilizzare i campi dei media per entrare in modo chiaro e diretto in ambiti prima impensabili: le famiglie, la scuola, la sanità, la giustizia, il mondo dello sport, dell'arte, del sociale, i risultati potrebbero essere sorprendenti e soprattutto decisivi ai fini del processo di prevenzione.
SimonettaFrongia

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