Il paradigma della sfida dei media nell’ambiente digitale potrebbe essere sintetizzato nel passaggio dalla visibilità all’attenzione.
E’ un cambiamento trasversale al mondo dei media e della comunicazione pubblicitaria favorito fondamentalmente da due aspetti legati tra loro:
Estensione concettualmente illimitata dello spazio, come ricorda Luca De Biase, ed impossibilità derivante, o comunque estrema difficoltà, di perseguire le medesime logiche di esposizione al mezzo e/o al messaggio del passato.
Aspetti ai quali si somma la carenza di possibilità di evidenza fisica, di esposizione privilegiata come avviene nell’ambiente tradizionale e competizione allargata ad una molteplicità di fonti, di stimoli ai quali ciascun soggetto reagisce sulla base di un set complesso di sensazioni ed esperienze che ne derivano più difficilmente codificabili rispetto al passato.
Da questi fattori non può che derivarne la necessità di rovesciare i paradigmi abbandonando progressivamente le logiche di push per perseguire quelle di pull, di attrazione.
Una conferma della concretezza di queste dinamiche è fornita, nella mia personale interpretazione, dai dati elaborati da Sysomos relativamente ai followers su Twitter per le fonti informative che maggior seguito ottengono sulla celebre piattaforma di microblogging.
L’analisi effettuata, sintetizzata nella tabella sottostante, dimostra come a prescindere dai valori assoluti vi sia una varianza, una differenza significativa nelle attitudini, nell’utilizzo e nell’autorevolezza di chi segue il NYT rispetto a coloro che seguono Mashable o RWW. Si evince chiaramente una maggior autorevolezza, un maggior numero di contatti e dunque di influenza da parte dei secondi.
La numerica e la ponderata sono concetti datati noti ai più si tratta di adattarne il concetto e le metriche alla realtà attuale.