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Gli autori, il Dr Pietro Fenwick [neuropsichiatra, N.d.T.] consulente all'Istituto di Psichiatria di Londra, ed il Dr Samuele Parnia, un collega ricercatore, clinico ed archivista al Southampton Hospital, ribadiscono che c'e' bisogno di ulteriori ricerche .
Il Dr Parnia ha detto: "Queste persone avevano queste esperienze quando non ce lo saremmo aspettato, quando il cervello non dovrebbe essere capace di produrre processi lucidi e la formazione di ricordi duraturi. Il che potrebbe dare una risposta alla domanda se la mente o coscienza è prodotta davvero dal cervello o se il cervello è una specie di intermediario per la
mente, la quale esisterebbe indipendenteménte."
Il Dr Fenwick ha detto:"Se la mente e il cervello possono essere indipendenti, allora siamo portati a farci domande in merito alla sopravvivenza della coscienza dopo la morte. Ne nasce anche la domanda circa una componente spirituale degli esseri umani e su un universo che possiede uno scopo significativo piuttosto che un universo dominato dal caso."
Durante il periodo dello studio 63 pazienti con arresto cardiaco sono sopravvivuti ed essi sono stati intervistati entro una settimana. Di questi 56 non avevano nessuno ricordo del loro periodo d' incoscienza, un risultato che ci si sarebbe potuto essere aspettare in tutti i casi.
Sette sopravvissuti, comunque, avevano ricordi, ma solo quattro hanno superato la scala Grayson, ovvero i severi criteri medici per stimare le esperienze di pre-morte.
Questi quattro hanno parlato di sentimenti di pace e di gioia mentre il tempo scorreva a velocità maggiore, che i loro sensi erano più intensi ed anche di aver perso la consapevolezza di avere un corpo, di aver visto una luce brillante, di entrare in un altro mondo, di aver incontrato un essere mistico e dell'arrivo ad un "punto di non ritorno."
Tre di loro sono descritti come anglicani non-praticanti, mentre il quarto era un "tiepido" cattolico.
Esaminando l'archivio medico, i ricercatori hanno detto che l'affermazione di molti critici, che cioé le esperienze di pre-morte fossero il risultato del crollo delle funzioni del cervello causato dalla mancanza di ossigeno, é molto improbabile. Nessuno di quelli che hanno subìto l'esperienza aveva bassi livelli di ossigeno.
I ricercatori hanno anche potuto escludere che fossero imputabili combinazioni insolite di medicinali, perché la procedura di rianimazione nell'unità coronarica dell'ospedale era la stessa in ogni caso.
Il Dr Parnia, che è ha fatto pratica coi Colleghi della scuola medica al St Thomas' University di Londra, ha detto: "Ho cominciato come scettico ma, su tutto ha pesato l'evidenza, ora penso che c'è qualche cosa che continua ad esistere. Essenzialmente, si ritorna alla domanda se la mente, o la coscienza, siano prodotte dal cervello. Se possiamo verificare che la mente è prodotta dal cervello, non penso ci sia qualcosa dopo che moriamo perché essenzialmente siamo esseri consapevoli."
"Se, al contrario, il cervello è come un intermediario delle manifestazioni della mente, agendo come un televisore, nel trasformare le onde presenti nell'aria in un quadro o in un suono, possiamo dimostrare che la mente è ancora là dopo che il cervello è morto. E' questo ciò che credo che indichino queste esperienze di pre-morte."
Christopher French, un Dottore in psicologia al Goldsmiths College presso l' Università di Londra, ha detto che non aveva esaminato il nuovo studio, ma è rimasto scettico. "Le NDE POTREBBERO indicare che l'anima o la mente lasciano il corpo, ma potrebbero essere solo il tentativo del cervello di spiegarsi un evento molto insolito".
FONTE ORIGINALE: http://www.sightings.com/
TRADUZIONE: http://www.webalice.it/cipidoc/studio1.htm#EDI
TRATTO DA: http://scienzamarcia.blogspot.com/search/label/NDE
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