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Medici per i Diritti umani: “Le violenze inferte a Stefano Cucchi sono causa prima della sua morte”

Creato il 16 ottobre 2015 da Stivalepensante @StivalePensante

L’indagine dei Medici per i Diritti umani individua nell’aggressione la causa della morte del giovane romano. “In conseguenza dell’aggressione Cucchi ha sviluppato una grave reazione psicopatologica post-traumatica”, ha detto uno Andrea Barbieri, uno dei relatori. Dunque dopo le botte “il trauma psichico e la sindrome da inanizione, la quale ha provocato in modo esclusivo o in concausa la morte di Cucchi”.

(espresso.repubblica.it)

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“Le violenze inferte sono causa prima della sua morte”. Sono queste le conclusioni a cui sono arrivati Alberto Barbieri e Massimiliano Aragona, Medici per i Diritti Umani (Medu), nell’indagine medica indipendente sulla morte di Stefano Cucchi, presentata in Senato, con Luigi Manconi, presidente Commissione diritti umani del Senato, Patrizio Gonnella, presidente Antigone e Cild-Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti Civili, e alla presenza di Ilaria Cucchi e dell’avvocato Fabio Anselmo. ”Esiste – spiegano – una evidente catena causale che collega l’aggressione, il trauma psichico e la sindrome di inanizione, la quale ha provocato, in modo esclusivo o in concausa, la morte di Stefano Cucchi. In altre parole le violenze subite da Stefano sono state il primum movens che ha portato a una sequenza di eventi patogeni terminata solo con il decesso del paziente”. ”Nel caso Cucchi le conseguenze del trauma psichico, le spine nello spirito, hanno avuto effetti ancora più profondi e devastanti – hanno spiegato i due medici – delle ferite provocate dalle lesioni fisiche”.

“Non è possibile comprendere la tragica vicenda di Stefano Cucchi senza prendere in considerazione, oltre alla violenza fisica, la dimensione psicotraumatica e la gravità delle sue conseguenze. Si può concludere senza esitazioni che, in conseguenza dell’aggressione violenta di cui è stato vittima, Cucchi ha sviluppato una grave reazione psicopatologica post- traumatica. Questa è stata caratterizzata da un insieme di sintomi tra cui una serie di alterazioni neurovegetative come l’iporessia (riduzione del senso di fame) che, in concomitanza con altre reazioni post-traumatiche – hanno spiegato – come la chiusura e la sospettosità, è stata determinante nel provocare una severa riduzione dell’apporto alimentare e una conseguente drastica perdita di peso. Ciò in un paziente che, per il suo stato nutrizionale, si presentava già vulnerabile al momento dell’arresto”.

“Questa è un’indagine medica indipendente – ha spiegato Alberto Barbieri – durata nove mesi. Non si entra nel merito nelle dispute tra trauma e decesso quanto ha lo scopo di analizzare nuovi elementi clinici rilevanti. In particolare il quadro psichico, la condizione psico-fisica”. (ADNKRONOS)


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