Medicina e Social Network

Creato il 25 giugno 2013 da Marcocicconetti @MarcoCicc
Questo articolo nasce a seguito di una stimolante discussione su questo elaborato avuta con il Dott. Massimo Pacifici che ringrazio.

La tematica Salute è social network è sempre più di attualità, tuttavia a mio avviso i passi da fare affinché gli operatori sanitari e i pazienti possano sfruttare al meglio le nuove risorse messe a disposizione dalla rete sono diversi, tra cui i più importanti li riporto qui di seguito.

Il primo elemento imprescindibile è un'adeguata cultura informatica delle parti in causa. Infatti sia gli operatori sanitari che i pazienti dovrebbero conoscere le potenzialità del web, i suoi limiti e in particolar modo i rischi a cui potrebbero andare incontro.
Questa cultura informatica non dev'essere limitata al "saper far funzionare il pc o i social network " come molti ritengono, ma ad una reale ed approfondita conoscenza del ruolo che questi strumenti informatici possono svolgere.
L'altro aspetto importante, necessario a far sì che il paziente venga adeguatamente tutelato, è una profonda modificazione delle infrastrutture.
Perno centrale dovrebbe essere la sicurezza di questi sistemi dovrebbe essere tale da limitare il rischio di eventuali furti di dati.
Successivamente bisognerebbe elaborare un'adeguata legislazione sulla localizzazione fisica dei dati. Sembra assurdo parlare di localizzazione fisica in un mondo così connesso, ma quest'ultima determina anche la legislazione alla quale sono sottoposti i dati.
Bisogna poi valutare gli strumenti di aggregazione. Social network come facebook e google+ sono strumenti chiusi, con una gestione dei dati utente non pienamente controllabile; il caso PRISM è solo l'ultimo esempio di come in materia di privacy questi strumenti siano fallaci. Bisognerebbe puntare a social aperti come Diaspora, dove il codice è disponibile e l'ecosistema non si basa sulla vendita d'informazioni.
La tutela della privacy dovrebbe avere un ruolo ancor maggiore rispetto ai normali social network. Questo perchè, mentre in quest'ultimi l'utente può scegliere se condividere o meno dati sensibili, in caso di interazioni di carattere sanitario è costretto a condividere dati sensibili per usufruire del servizio.
Ed ultimo (ma solo in ordine temporale) bisognerebbe spingere su adeguati strumenti di certificazione, come ad esempio la firma elettronica per agevolare e potenziare l'uso degli strumenti elettronici stessi.
Le modificazioni strutturali richiedono sicuramente un ingente investimento, ma sono indispensabili per tutelare sia il lavoro degli operatori sanitari che la salute e la privacy dei pazienti. Queste misure vanno prese prima di una larga diffusione del fenomeno, per evitare di dover correre ai ripari in seguito.

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