L’ospite si è rivelato un autentico personaggio, sia per la capacità dialettica e sia per quella di spiegare in termini semplici quanto sia importante, ad ogni età, rifuggire la sedentarietà, definita un vero e proprio disastro per la nostra salute. Apertura storica, la sua, per ricordare che la Medicina Sportiva ha origini lontane. Bisogna infatti andare a ritroso, al 1957, per incontrare idealmente colui che la lanciò, ovvero Rodolfo Margaria, definito dal Dott. Parodi un autentico fisiologo dell’esercizio fisico.
Quale il compito della Medicina dello Sport?: <<Per quanto mi concerne – ha esordito Giuseppe Parodi – non certo quello di aiutare il campione a migliorare la prestazione, bensì incentivare il movimento e studiare gli effetti dell’esercizio fisico sul corpo umano. E’ importantissimo muoversi, costituisce un vero e proprio strumento di salute, per ogni persona. Quello della sedentarierà è un problema che riguarda tutti i Paesi, da quelli industrializzati come il nostro, a quelli del Terzo Mondo. Anche nelle favelas esistono infatti bar con tanto di televisore e gli atteggiamenti delle popolazioni sono ormai simili. Un problema, questo, che da studi specifici statunitensi, causa in America, ogni, anno 250.000 morti premature, con spese connesse di 1000 miliari di dollari. Se si riuscisse a far diventare più attivo il 10% di questa popolazione si determinerebbe subito, sempre con riferimento al territorio USA, un risparmio di 5 miliari e mezzo di dollari>>.
La sedentarietà è letale. Vediamo perché: <<Raddoppia – ha proseguito il Dott. Parodi – il rischio legato all’insorgere del diabete, delle malattie cardiovascolari, dell’obesità. Così di altre patologie quali l’osteoporosi, i tumori del colon e della mammella, i disturbi psicologici. Di contro una maggior attività motoria ha vantaggi per le malattie cardiovascolari. Ad esempio aiuta chi soffre di pressione alta favorendo la modulazione della stessa. Chi ha subito un infarto e cammina 30 minuti al giorno vede ridotto del 30% il rischio di incorrere nuovamente nello stesso problema. Se un diabetico percorresse 4-5 km al giorno avrebbe numerosi vantaggi sul proprio metabolismo. Così in caso di soprappeso. L’attività motoria agisce sulla circonferenza, riducendola. Come detto il muoversi aiuta anche la salute psicologica, riducendo gli aspetti dell’ansia e della depressione. Purtroppo i nostri stili di vita sono molto negativi. Usiamo l’automobile per spostarci anche di pochi chilometri, al supermercato preferiamo le scale mobili a quelle fisse, vogliamo portare i nostri figli quasi sulla soglia dell’aula scolastica. Occorre metterci in testa che piuttosto di pensare a come risparmiare sui ricoveri e sulle degenze, sarebbe preferibile impegnarsi per far muovere di più la gente. Così non è più possibile proseguire. I costi socio-sanitari di questa sedentarietà sono enormi. Noi da ragazzi ci si muoveva nei cortili. I nostri figli raramente lo fanno e sarà sempre più difficile riprodurre l’antico modello se non si cambiano atteggiamento e mentalità>>.
Dalle parole ai fatti, per avere conferma di come sia possibile invertire la rotta: <<A mio parere e per esperienza di campo, esistono 3 possibilità. La prima è quella della promozione delle occasioni per fare attività fisica. La seconda, invece, quella di proporre nel modo giusto lo sport. Non quindi come mezzo per raggiungere il successo e la gloria, ma quale strumento per far muovere i ragazzi introducendo in loro la cultura dell’attività motoria. E’ per questo che sono personalmente più contento quando si appassionano alla corsa, alla bicicletta, al ballo, discipline che è possibile praticare sempre, a qualsiasi età. La terza possibilità è quella di prescrivere, come medico, l’attività fisica nel caso delle malattie prima elencate, con tanto di percorso guidato e di avviamento all’attività fisica>>.
Così ecco la comparsa del fitwalking…<<Dal 2008 ho iniziato ad usare il fitwalking sotto tale profilo. Sono nati corsi rivolti ai dipendenti dell’azienda presso cui lavoro per proporre lo strumento adatto. Le grandi cose si costruiscono con la pazienza e partendo dalle fondamenta. La corretta camminata e la respirazione sono la base del gesto motorio. Il fitwalking è una pratica che si può svolgere ovunque, in qualsiasi momento, che permette la gradualità del gesto. Non sovraccarica inoltre la colonna vertebrale e le articolazioni. Ora siamo passati ai corsi rivolti ai pazienti sensibili all’attività fisica e con diverse patologie. Fatta l’esperienza presso l’ASL 1 di Torino ora la stessa si è estesa all’ASL 2. Siamo oggi davanti ad un modello operativo consolidato e a disposizione della cittadinanza torinese. Assolutamente replicabile>>.
Perché proprio il fitwalking, che rappresenta peraltro e rimanendo in tema, una delle due grandi aree di interesse dell’ASD Mental Sport?: <<Oltre a quanto già detto in precedenza – ha concluso il Dott. Giuseppe Parodi – le ricerche di settore hanno dimostrato che l’attività fisica che porta benefici alla salute è quella aerobica, protratta del tempo. Il fitwalking rientra perfettamente in quest’area. Il consiglio è dunque, a tutti, di fare 30-40 minuti di attività dinamica al giorno. Quindi di irrobustire anche la muscolatura>>. E per quanto concerne l’alimentazione?: <<Settore delicato. Anche in questo caso occorre correggere stili di vita ormai acquisiti ed errati, vedi il mangiare poco durante il giorno, colazione compresa, e tuffarsi a capofitto sul cibo la sera. I consigli dei nostri nonni insegnano….a letto con una minestrina. In ogni caso frammentare i pasti nell’arco della giornata ed equipararli per quantità sarebbe già un’ottima strada per progredire anche in questo senso!>>.
Medicina Sportiva: l’importanza della non sedentarietà
Creato il 14 giugno 2013 da SportduepuntozeroPossono interessarti anche questi articoli :
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