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Medico cura te stesso – Riflessioni e considerazioni di un medico sul caso Marino

Creato il 09 ottobre 2015 da Rosebudgiornalismo @RosebudGiornali
Auguste rodin, The Thinker, 1881-1882

Auguste rodin, The Thinker, 1881-1882

di Salvo Figura. Ho sempre detto e scritto, anche in tempi non sospetti, che non gradivo i medici(colleghi) impegnati attivamente in politica. Non voglio che siano “Idiotes”(nella Grecia antica erano coloro che non si impegnavano in politica), ma a causa di questa(politica)  lo diventano. E diventano anche “marranos” e spesso delinquenti.

Non è il caso di Marino, almeno per la delinquenza, ma per le altre due categorie certamente sì.

Quella del Medico, al di là del “parolone” missione, è un’arte o una professione, che richiedono impegno quotidiano. Studio quotidiano, manualità quotidiana: diurna, spesso notturna. A volte a stomaco vuoto, spesso a vescica piena,talora ad arsura di lingua.

Non puoi pretendere di metterti al servizio della vita delle persone avendo in testa un bilancio comunale o un funerale da mafioso. Lo si dovrebbe vietare per legge o tutt’al più imporre la cancellazione ad interim dall’Albo dell’Ordine. E qualora si volesse riprendere quell’arte sognata fin da piccoli e interrotta dalla politica, anche quella buona, imporrei un nuovo corso universitario, da zero. Con tutti i 35 o quanti siano adesso, esami da rifare: daccapo. Sic et sempliciter.

Ma quale paziente si farebbe aprire la pancia da un ex sindaco che non tocca un bisturi da almeno quattro anni? E quale malato di diabete andrebbe a farsi curare dall’ex Presidente della regione, coinvolto( e spesso assolto) in una serie di scandali e non ha più avuto da almeno un lustro il tempo e la voglia di aggiornarsi?  Le cene di lavoro? Via… siamo seri. Le cene di lavoro sappiamo tutti a cosa servono: a piazzare l’amico dell’amico o il raccomandato di turno. E lo sanno loro, come lo so io, che, da una statistica uscita almeno vent’anni fa, già dopo cinque anni di non studio e pratica , il medico perde almeno il 25-30% del suo bagaglio culturale? Si iniziano a dimenticare i nomi e il decorso delle sindromi, Li dimenticano le terapie, si perde al mano nell’isolare un’arteria importante. Lo sanno loro?

Potrò sembrare catastrofico, ma è la verità giurata.

Medici, fate i medici, curate voi stessi(diceva Socrate) ma anche gli altri e fatelo per bene, con l’esempio, la professionalità, l’etica. Avete voglia di svagarvi un po’m dai vostri patemi? Giustissimo. Datevi alla pittura, alla scrittura creativa, alla musica, anche all’ippica(non metaforica), ma uscite dal pantano della Politica perché quando rientrerete nella medicinarischierete di far del male alla faccia del giuramento di Ippocrate.


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