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Medio Oriente: colpita scuola Onu a Gaza, 17 morti e 30 feriti

Creato il 24 luglio 2014 da Nicola933

di Gabriella Maddaloni Medio Oriente: colpita scuola Onu a Gaza, 17 morti e 30 feriti - 24 luglio 2014

Gaza
Di Gabriella Maddaloni. L’artiglieria israeliana avrebbe colpito nelle scorse ore una scuola dell’Unrwa, l’agenzia Onu dei rifugiati, in cui si erano rifugiati moltissimi sfollati di guerra. Gli ultimi bilanci in merito, riportati da fonti mediche e dall’agenzia Maan, parlano di 17 morti – tra cui 7 bambini –  e 200 feriti. La struttura colpita si trovava a Beit Hanun, a nord della Striscia. Dal principio di “Confine protettivo” sono oltre 140.000 i palestinesi che hanno cercato rifugio presso l’Unrwa per sfuggire agli attacchi israeliani.

Hamas risponde prontamente : “Il bombardamento contro la scuola dell’Unrwa è un crimine atroce. Israele dovrà pagarne il prezzo”, si legge sui siti palestinesi.

C’è tuttavia chi non sembra essere sicuro della responsabilità israeliana in quest’ultima strage. Il portavoce Onu Farhan Haq afferma: “Non sappiamo chi abbia attaccato la scuola dell’Unrwa a Gaza. Le circostanze dell’attacco non sono ancora chiare”. Il leader del Palazzo di Vetro Ban Ki-Moon si dice “sconvolto” per l’accaduto, e riferisce che tra le vittime ci sono anche “membri dello staff Onu”.

 L’esercito ebraico informa, dal canto suo, che “stiamo riesaminando le modalità dell’incidente. Nel corso del pomeriggio diversi razzi lanciati da Hamas dall’interno della Striscia di Gaza sono caduti nella zona di Beit Hanoun. Idf sta riesaminando l’incidente”. È quanto si legge in un comunicato online della Bbc.

In ogni caso, le vittime di quest’ultima tragedia si vanno a sommare a quelle prodotte oggi e dall’inizio della guerra “Confine Protettivo”: un totale di 777 persone – di cui civili per l’80% – e circa 4.750 feriti. Lo riporta il ministero della Salute a Gaza, aggiungendo che solo oggi i morti sono stati 82.  Il numero dei soldati israeliani periti dall’inizio dell’operazione militare sale invece a 32.

I combattimenti tra le 2 fazioni proseguono in maniera molto intensa nella Striscia, tanto che, secondo un’emittente del Qatar, le ambulanze sono entrate con non poca difficoltà a prestare soccorsi in città. Combattimenti che proseguono anche in Israele, tra l’altro. Dopo una notte di “relativa calma”, infatti, si è udito nel centro del paese il suono delle sirene anti-missili e Iron Dome ha intercettato 2 razzi. I siti ebraici fanno sapere che in mattinata diversi missili sono stati diretti verso città meridionali e centrali di Israele: Ashkelon, Shaar Ha Negev, Yehud, Givatayim, Ramat Gan, Holon, Bat Yam, Petah Tikva, Kfar Saba, Rishon LeZion e Ra’anana.

Quest’oggi la Federal Aviation Administration (ente statunitense responsabile dei voli civili del Paese) e l’Aesa (Agenzia europea della sicurezza aerea) hanno revocato i provvedimenti che impedivano i voli da e per Israele per motivi di sicurezza, pur invitando comunque alla prudenza.  

Intanto, il nuovo presidente di Tel Aviv, Reuven Rivlin del Likud, ha giurato alla Knesset (il Parlamento israeliano) con una cerimonia sobria per via del conflitto. Il suo predecessore Shimon Pérez  nel suo discorso di commiato ha pronunciato le seguenti parole: “Israele non è nemico degli abitanti di Gaza. Gli arabi non sono nostri nemici. Il nemico è la follia del terrorismo.  Mi separo dall’incarico ma non dal mio credo, ossia che un giorno Israele vivrà in pace col mondo arabo”.

Sarà realmente così? Le parole del Premio Nobel per la Pace ebraico risuoneranno profetiche, in un giorno non troppo lontano? Vorremmo lo fossero davvero.


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