Così riporta la notizia un portavoce dell’organizzazione palestinese, citato dal sito di Al Jazeera: “In risposta all’intervento dell’Onu e considerando la situazione del nostro popolo e in occasione della festa di Eid, è stato concordato tra le fazioni della resistenza di accettare una calma umanitaria di 24 ore a partire dalle 14.00 locali”. Lo confermano anche i media ebraici.
I combattimenti erano ripresi stamane alle 10 locali, quando l’artiglieria israeliana ha deciso di reagire ai continui missili inviati nel Paese dal braccio armato di Hamas: le Brigate Qassam. Tel Aviv, attraverso l’ufficio del premier Netanyahu, aveva così commentato la ripresa dello scontro armato: “Ancora una volta Hamas sta cinicamente sfruttando i cittadini di Gaza in modo da usarli come scudi umani. Ha violato la tregua umanitaria che le Nazioni Unite hanno richiesto per i residenti di Gaza”.
Intanto, ha avuto inizio oggi a Gerusalemme il processo contro Yosef Haim Ben-David, principale indiziato dell’omicidio del sedicenne palestinese Muhammed Abu Khdeir. L’uomo, 30 anni, è accusato di aver sequestrato il ragazzo assieme ad altri 2 complici minorenni, per poi picchiarlo brutalmente con una sbarra di ferro e bruciarlo vivo nel bosco dove è stato ritrovato, vicino Gerusalemme. Gli inquirenti credono che la causa del terribile delitto sia una vendetta per il rapimento e l’uccisione dei tre adolescenti israeliani lo scorso giugno.
I siti ebraici sostengono che la difesa punterà sull’infermità mentale dell’imputato.