Di Gabriella Maddaloni. A 13 giorni dall’inizio di “Confine Protettivo”, lo scontro armato Gaza-Israele assume proporzioni sempre più drammatiche. Tel Aviv è più che mai decisa a rendere ancor più massiccio l’attacco via terra alla Striscia, Gaza replica con lanci di missili sempre maggiori e i morti aumentano da ambo le parti ogni giorno.
Questa notte sono morte 12 persone, tra cui 2 bambini, durante i bombardamenti israeliani su Gaza. Sale così a 350 il numero delle vittime palestinesi dall’inizio della nuova guerra, e oltre 2.600 sono i feriti attuali. Uno dei bimbi periti stanotte sarebbe, secondo fonti mediche, figlio di uno degli alti capi di Hamas: Khalil al-Hayya.
La radio militare israeliana informa che 5 soldati di Tel Aviv hanno perso la vita dall’inizio dell’operazione, anche se fonti mediche israeliane sostengono che ne sarebbero 9. Il braccio armato di Hamas e fonti mediche palestinesi, poi, riportano che sarebbero 17 i soldati nemici feriti. Ipotesi, quest’ultima, confermata poi da media, che riferiscono il ricovero dei soldati all’ospedale Barzilai di Asquelon, città a sud d’Israele.
Intanto, un comunicato dell’esercito ebraico informa sulle intenzioni di Israele: “Ora la fase terrestre dell’operazione Confine Protettivo si estende, con forze supplementari per combattere il terrorismo nella striscia di Gaza e stabilire una realtà che garantisca agli israeliani di vivere in sicurezza”. Gli attacchi di artiglieria e i raid proseguono così senza sosta a est di Gaza, nei sobborghi di Tufach, Zaitun, e Sajaya. In quest’ultimo rione sarebbero morte nelle ultime ore 40 persone, riferisce l’agenzia palestinese Maan.
Le persone fuggono dalle loro case per rifugiarsi al centro della città, o in alternativa nei giardini pubblici e sui marciapiedi. Il numero degli sfollati che tentano di trovare riparo negli edifici già sovraffollati dell’Unrwa, l’agenzia Onu per i profughi, sale così a 80.000.
Anche in Israele la popolazione è costretta ad abbandonare le proprie case prese di mira dai missili di Hamas: molti cercano di trovare riparo nei quartieri a Nord di Tel Aviv, a Beer Shiva, o nelle città costiere di Ashdod e Ashquelon. Proprio ad Ashquelon, secondo la rete ebraica Canale 10, un razzo si sarebbe abbattuto nel centro abitato della città. Non si sa ancora se ci siano vittime. L’anti-missile Iron Dome avrebbe comunque intercettato alcuni razzi.
E mentre Hamas chiede a Israele, tramite la Croce Rossa, un “cessate il fuoco” di 2 ore per ragioni umanitarie, a Gerusalemme est la tensione raggiunge livelli altissimi; giovani arabi, infatti, hanno indetto manifestazioni di protesta in diversi quartieri contro l’operazione di Tel Aviv a Gaza. Molotov e pietre sono stati lanciati contro la polizia da ragazzi a volto coperto ad Al-Issawiya, Shuafat, At-Tur e al checkpoint di Qalandia. La stampa israeliana riporta che la polizia ha agito “con misure per disperdere la folla”.