MEDIOVEO E ROMANCE ( seconda parte)

Creato il 11 agosto 2011 da Francy
La recente uscita deL'ANELLO DI FERRO, romance d'ambientazione medievale di Ornella Albanese (ed.Leggereditore, €5  fino al 31/8), vedi qui la nostra presentazione,  mi ha dato lo spunto per tormare  a parlare di uno dei periodi storici ultimamente meno sfruttati dalle autrici del genere romantico, che per  sua peculiarità potrebbe invece dar spazio a storie interessanti anche sotto il profilo storico/politico. E poichè noi romance fans amiamo le storie d'amore ambientate in epoche lontane, ma ci piace che queste ambientazioni non siano solo dei 'fondali di cartone' ma concorrano a dar sugo ed interesse all'intera vicenda, ci aspettiamo che anche questa storia ci faccia viaggiare nel tempo, portandoci a quel periodo della storia umana, tacciato ingiustamente per molto tempo come 'epoca buia' e riscoperto dalla storiografia moderna  per la ricchezza delle trasformazioni politiche e sociali che lo contraddistinse, trasformazioni che avrebbero portatato alla fondazione dell'Europa più o meno come la conosciamo oggi.
Buonissima occasione questa ,quindi, per tornare a parlare di MEDIOEVO ( ne avevo già parlato QUI,ricordate?).
Ho trovato un  bell' articolo di Patricia Ryan, autrice romance americana ,che spesso ha ambientato  le sue storie romantiche nel Medioevo,in cui si parla del lato seducente di questo lungo  ed articolato periodo storico. Buona lettura !( La traduzione è mia,potete trovare il testo originale qui.)
  IL LATO SEDUCENTE DEL MEDIOEVO di Patricia Ryan
“Uomini sudati, grandi cavalli e matrimoni di convenienza." Ecco come una fan dei romanzi rosa medievali li ha riassunti quando le ho chiesto di spiegare il fascino del suo periodo storico preferito.  Il Medioevo, il millennio fra l'anno 500  D.C. e il 1500 ha in effetti la sua parte di uomini sudati. Anche di donne sudate. Anche i grandi cavalli erano sudati. Ma sono gli uomini - quei fantastici antichi cavalieri brandenti enormi spade a catturare in realtà la nostra immaginazione...e i nostri cuori.
   Il cavaliere medievale rappresenta l'epoca  rozza e spesso brutale in cui viveva. Chiuso nell'armatura, dall'alto del suo cavallo da guerra con l'arma sempre pronta e  il suo  vessillo di guerra sventolante, sembrava una sorta di arcaico Superman - un giustiziere, un'icona di virilità che usava la sua forza solo per il bene, governato com'era da un sistema etico conosciuto come il codice cavallerisco.
   Un' immagine accativante, con il potere di far desiderare  ardentemente a molte fanciulle moderne di avere una macchina del tempo. Se potessimo catapultraci, diciamo, nel dodicesimo secolo ed osservare da vicino la vita dei cavalieri, scommetto che troveremmo la realtà un tantino poco romantica. Vedremmo il nostro invincibile cavaliere mentre viene carrucolato sul suo cavallo dal suo ansimante scudiero perchè la sua armatura è troppo pesante per consentirgli di farlo da solo. Analogamente, se veniva sbalzato di sella durante la battaglia, l'avremmo visto  contorcersi disperatamente per terra come una tartaruga messa sottospra, incapace di raddrizzarsi o di mettersi in piedi. Con orrore lo vedremmo macchiare di sangue la sua spada per cause davvero poco onorevoli o mettere mano alla borsa per ricompensare quelli a cui doveva fedeltà, così da non dover combattere per loro.  E gli daremmo il tormento perchè si facesse un bagno una volta ogni tanto, per sentirlo scoppiare in una fragorosa risata solo al pensiero. ( Detto questo, c'erano membri della nobiltà che in realtà si facevano regolarmente il bagno. Alcuni di loro viaggiavano persino con le loro vasche personali.)

Pietra tombale di William Marshall

 Questo non implica che la nostra nozione del cavaliere galante sia solo un mito. C'erano molti cavalieri famosi per il loro valore, primo fra tutti William Marshal, duca di  Pembroke, il nobile più venerato del suo tempo e prototipo dei cavalieri esemplari che popolano i nostri romanzi. Come William, i nostri eroi letterari rappresentano il meglio della mascolinità, una perfetta fusione di testosterone e vitù. Come può non piacere?
   Ma queste storie non trattano solo di eroi. Le donne medievali avevano un loro peso sociale. Le nostre eroine lavoravano, e lavoravano sodo e non solo le donne delle classi mercantili o paesane, ma anche le mogli  e le figlie della nobiltà. Contrariamente alla nostra nozione moderna della bionda damigella chiusa nella sua stanza con il suo lavoro di mezzopunto e il suo liuto, la signora del castello aveva sulle  spalle grosse reponsabilità: domestiche, amminis­tra­tive, mediche e persino militari.  Uno dei suoi obblighi era quello di preparare  i suoi figli  ai loro ruoli futuri e lei lo faceva, mandandoli a vivere presso altre famiglie nobili, dove essi venivano messi a lavorare come paggi o dame di compagnia. Alcuni figli erano mandati presso conventi o monasteri perchè venissero educati, spesso per prepararsi a prendere  loro stessi i voti. Non c'è bisogno di dire che tutti i membri delle classi più umili, uomini , donne e bambini , lavoravano senza sosta al servizio del loro signore. Il Feudalesimo, l'ordine gerarchico che forniva  la colonna vertebrale sociale, economica e politica della maggior parte dei paesi europei durante il Medioevo, era spietatamente semplice e completamente inviolabile. I diritti dei servi della gleba o dei contadini , quelli cioè alla base della 'catena alimentare medievale', variavano da periodo a periodo e da luogo a luogo. A volte essi erano considerti proprietà, come gli schiavi, a volte no. In entrambi i casi essi avevano poca scelta se non spendere la loro vita a spaccarsi la schiena di lavoro per il bene di qualcun altro.
 Nell'Europa medievale non ci si chiedeva quasi mai quale fosse il proprio posto nella società e cosa ci si aspettasse da te. Dal più umile contadino allo stesso sovrano, la vita era governata in gran parte dalle convezioni sociali , con pochissimo spazio per le scelte personali. Il che ci porta a quello che probabilmente è l'ingrediente più seducente del romanzo medievale...il matrimonio di convenienza, il più popolare fra i  plot romantici   e tra l'altro anche il mio preferito. Durante il Medio Evo le alleanze di proprietà erano all'ordine del giorno per le classi nobili e benestanti. Niente impone l'intimità fra eroe ed eroina meglio di un matrimonio combinato! Che la coppia si conosca o no, l'esigenza di condividere un'abitazione — per non parlare del letto -- senza riguardo ai sentimenti dell'uno per l'altro, è potenzialmente ricca di tensione sessuale, che è la linfa vitale di ogni romance.
   Come l'epoca Regency e quella Vittoriana , l'Europa medievale era regolata da un intricato sistema di regole e aspettative di comportamento. Uno dei piaceri più grandi mentre si legge  un romance medievale è la possibilità di vivere insieme alla coraggiosa eroina mentre ha la meglio sui diktat opprimenti della società, convince il suo sudato eroe a scendere  da quell'enorme cavallo e  trasforma il suo freddo matrimonio di convenienza in un'appassionata unione di amore vero e duraturo.
Patricia Ryan ha scritto 28 romanzi, 17 dei quali di genere romance sia contemporaneo che storico.  Il suo romanzo, Silken Threads, ha vinto il RITA Award come migliore romanzo storico lungo del 2000.  Per visitare il suo sito: www.patricia-ryan.com 

ANCHE IL CINEMA HA PIU' VOLTE CELEBRATO IL CAVALIERE MEDIEVALE...

VI PIACCIONO LE STORIE AMBIENTATE NEI COSIDDETTI 'SECOLI BUI'?  NE AVETE LETTA QUALCUNA ULTIMAMENTE? NE AVETE QUALCUNA DA CONSIGLIARE? COSA VI PIACE IN PARTICOLARE DI QUESTI EROI MEDIEVALI?


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