Come avevamo già scritto qualche settimana fa, il Mediterraneo è un mare di energia. Infatti è oramai più che noto che le potenzialità del Mediterraneo sono immense, e, il nostro mare è una fonte di Energia Rinnovabile, i ricercatori del Politecnico di Torino a tal riguardo dicono: 1. Il Mediterraneo può diventare il sito di installazione preferenziale di prototipi di nuovi wave energy converter (WEC), garantendo un’onda più regolare e meno potente di quelle oceaniche. L’individuazione di un sito labolatorio/palestra per questo tipo di attività risulta essenziale. 2. La presenza di numerose isole e arcipelaghi minori, attualmente alimentati da fonti energetiche non sostenibili e vincolate alla rete continentale, consente lo sfruttamento della tecnologia ondosa, integrata in architetture più complesse di approvvigionamento sostenibile, per raggiungere l’indipendenza energetica delle stesse dal territorio nazionale. 3. Al contrario di aree del nord Europa, dove la risorsa energetica raggiunge livelli di potenza maggiori, ma l’attuale sviluppo della rete di trasporto elettrico terrestre non ha adeguati livelli di sviluppo in zone costiere, l’Italia e l’intero bacino del Mediterraneo presentano una capacità di connessione costiera estremamente elevata. Questo può implicare un notevole vantaggio socio-economico per lo sviluppo di questa tecnologia nell’area Mediterranea». (greenreport)
Il tutto deve essere fatto sfruttando le energie prodotte dal moto ondoso e dunque attraverso il Convertitore Iswec (Inertial Sea Wave Energy Converter) creato dai nostri ricercatori. E’ questo un convertitore galleggiante che utilizzando l’inclinazione del fianco dell’onda può produrre energia, nel Mediterraneo italiano questo, a detta dei ricercatori, potrebbe essere posizionato a La Spezia, Alghero, Pantelleria, che risultano essere tutti luoghi dove le onde si caratterizzano con determinate peculiarità.
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