In diretta da PerugiaIncontro che verte sul precariato che investe l'ampia categoria in termini numerici dei giornalisti italiani freelance. La carta di Firenze (http://www.odg.it/files/carta%20di%20firenze_def_0.pdf) in tal senso dovrebbe rappresentare uno strumento di coordinamento che tenta di contrastare la miopia degli editori che tendono a tenere il giornalismo sotto una campana di vetro. Il 7 e l’8 ottobre 2011, a Firenze, l’Ordine dei giornalisti ha indetto la manifestazione "Giornalisti e giornalismi–Libera stampa liberi tutti" per ridare una nuova dignità alla professione, contro lo sfruttamento e per un’informazione di qualità come è stato annunciarlo da Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine durante la presentazione del programma stesso. La Carta di Firenze non è però applicata concretamente. Da quando tale strumento deontologico esiste solamente tre casi si sono appoggiati alla Carta; questo rappresenta, quindi, un parziale fallimento. Occorre dare vigore, nuova linfa e pubblicizzare su larga scala la Carta di Firenze affinchè questa possa rappresentare realmente un mezzo di difesa e tutela per i precari. In ballo non c'è solo il futuro giornalistico delle nuove generazioni ma il problema è globale in quanto investe il mondo dei freelance nella sua totalità e complessità. Occorre superare gli ostacoli e le barriere mentali che associano il variegato movimento freelance ad un giornalismo di scarsa qualità. In quanto indipendente propone, infatti, un'informazione più libera e trasparente. Siamo giunti a un bivio: sottostare ai ricatti a cui l'ovattato mondo del giornalismo ci sottopone quotidianamente o dare nuova dignità all'informazione scardinando il sistema? Si può lavorare per tre euro ad articolo? Si può vivere, o meglio sopravvivere, con la sola professione giornalistica? E' giusto che le tasse pagate con la partita IVA siano maggiori delle reali entrate? Tanti gli interrogativi. Una sola la soluzione: il cambiamento.






