L'arrivo di Digimon Story: Cyber Sleuth su PlayStation 4 non ci ha convinto pienamente
I Digimon sono i cugini sfigati dei Pokémon? Non proprio, anche se è innegabile che si siano ispirati pesantemente al potentissimo brand messo in piedi da Nintendo e Game Freak a metà anni novanta. Tuttavia sono riusciti a differenziarsi degnamente, puntando sull'affascinante mondo digitale dal quale hanno origine i mostriciattoli creati da Akiyoshi Hongo, e a ritagliarsi una buona fetta di fedele pubblico che li ha seguiti in questi quindici anni di carriera sempre con dedizione ed entusiasmo, sia sul fronte televisivo che videoludico. Come ogni media/franchise giapponese che si rispetti, quello dei Digimon è infatti diventato velocemente molto variegato e poliedrico, spaziando da anime e manga fino a lungometraggi, giocattoli e carte collezionabili, ma fino ad ora i titoli sono stati confinati alle sole console portatili con risultati peraltro piuttosto deludenti. Arrivato in Occidente a un anno di distanza dall'uscita nella terra del Sol Levante, Digimon Story: Cyber Sleuth segna il debutto dei digital monster sulle console casalinghe. La scelta è ricaduta esclusivamente su PlayStation 4 con una versione che accompagna quella per PlayStation Vita condividendone i salvataggi. Il risultato è stato a sua modo incoraggiante, ma di aspetti su cui lavorare in vista dei prossimi capitoli ce ne sono parecchi.
twittalo! Digimon Story: Cyber Sleuth porta i Digimon su PlayStation 4!
Diviso tra due mondi
Il titolo sviluppato da Media Vision e pubblicato da Bandai Namco è ambientato in una Tokyo futuristica, dove i social network si sono evoluti a tal punto da diventare degli spazi digitali tridimensionali nei quali gli utenti si immergono completamente attraverso proiezioni di se stessi fatte di dati e poligoni. La piattaforma si chiama EDEN e riunisce praticamente ogni persona con accesso a internet, dall'impiegato di banca depresso al giovane studente delle superiori, senza privarsi di hacker e malavitosi di ogni genere. Si possono intrattenere conversazioni, fare acquisti o semplicemente evadere dalla vita quotidiana con del buon intrattenimento, ma la sicurezza degli utenti viene minacciata da un virus che con sempre maggior insistenza fa cadere in coma la popolazione di EDEN, tra cui il nostro protagonista.
Come in ogni buon gioco di ruolo che si rispetti, a lui toccherà una sorta differente da quella degli altri infetti: nonostante sia stato contagiato dal virus e il suo corpo reale sia ricoverato in ospedale, il nostro protagonista inspiegabilmente sviluppa una sorta di replica che gli permette di passare agevolmente dal mondo reale a quello digitale attraverso qualsiasi dispositivo connesso ad EDEN. Grazie all'aiuto di una giovane detective privata, saremo quindi chiamati ad indagare sulle tracce dell'hacker che ha creato il virus, alla ricerca di una soluzione che ci permetta di riavere indietro il nostro corpo e salvare tutti coloro che si trovano nella stessa situazione. La dualità tra i due mondi e la possibilità di poter accedere agevolmente a entrambi sarà alla base della campagna di Digimon Story: Cyber Sleuth, composta da casi da risolvere e missioni da portare a termine saltando da una parte all'altra del portale, il tutto ovviamente aiutati dai nostri fidi Digimon. EDEN è diviso tra le zone sicure ad accesso pubblico e quelle dominate dagli hacker e popolate di Digimon, che fungono da dungeon da esplorare per portare a termine le missioni, mentre la città di Tokyo è riprodotta solamente in alcune piccole location come Shinjuku e Roppongi, da raggiungere con il viaggio rapido. Se da una lato la lunghezza della storia permette di proprio di far crescere con costanza le creature e guadagnarne di nuove, dall'altra l'eccessiva prolissità di alcuni dialoghi e una certa ripetitività di fondo mineranno in parte il godimento della trama. Insomma, nonostante i temi originali il tutto finisce nuovamente a fare sa sterile collante all'acquisizione e alla crescita di nuovi Digimon. Durante la nostra permanenza in EDEN possiamo naturalmente utilizzare i mostriciattoli digitali che si differenziano dalla concorrenza proprio perché vivono in una realtà parallela a quella del protagonista. Qui per gentile concessione di una misteriosa entità ci viene affidato un Digivice, che ci permette di interagire con le creature e gestire diversi aspetti legati alla struttura di gioco di Digimon Story: Cyber Sleuth, dai salvataggi all'organizzazione dell'inventario. Inizialmente ci viene proposto di scegliere uno tra tre Digimon disponibili (Terriermon, Palmon, Hagurumon) ma successivamente sarà proprio il dispositivo a permetterci di aggiungere nuove creature alle nostre fila.Poca originalità
Non vi è una vera e propria meccanica di cattura, ma l'acquisizione è legata all'analisi di ognuno che avviene automaticamente appena iniziato l'incontro, incentrando la progressione della collezione sulla frequenza con cui abbiamo affrontato uno specifico Digimon. Il tasso di crescita della scansione varia da creatura e creatura, ma una volta raggiunto il 100% possiamo andare nel laboratorio e materializzarlo direttamente nella Digibank. Tuttavia, la percentuale può arrivare fino a 200% e in quel caso le nostre creazioni avranno abilità migliori.
Considerando che ci sono 250 Digimon da ottenere attraverso fusioni e digievoluzioni, avere sempre a disposizione creature di basso livello da migliorare nei dungeon meno impegnativi risulta una buona soluzione. Gli scontri avvengono secondo lo schema dei combattimenti a turni, con una striscia sul lato destro dello schermo che evidenzia l'ordine di attacco per permetterci di organizzare al meglio la strategia del nostro party composto da tre Digimon, ma possiamo averne altri di riserva nel caso le cosa si mettessero male. Il combat system è anch'esso molto classico, strutturato su attacchi diretti o abilità che dipendono dalla tipologia e dalle caratteristiche delle singole creature, rimanendo godibile ma senza offrire qualcosa di originale o che non si sia già visto in titoli dalla struttura simile. Finito ogni incontro si guadagnano yen e punti esperienza per far salire di livello sia i Digimon che hanno combattuto, che quelli di riserva fino al raggiungimento della soglia necessaria alla digievoluzione de effettuare presso il Digilab, dal quale è anche possibile accedere agli scontri online e all'isola nella quale lasciare le nostre creature libere di scorrazzare per guadagnare punti esperienza in autonomia. Sebbene Digimon Story: Cyber Sleuth sia un gioco onesto sia nella struttura che nel gameplay, il comparto tecnico rema in direzione completamente opposta evidenziando un lavoro qualitativamente carente che non fa altro che compromettere in parte il debutto del franchise sulla home console Sony. Senza usare mezzi termini, la sensazione è che Media Vision abbia preso di peso il titolo da PlayStation Vita e, aggiungendoci una manciata di effetti di post produzione per migliorarne la resa globale su grande schermo, l'abbia portato su PlayStation 4 con un risultato decisamente deludente. Modelli poligonali poco dettagliati, texture in bassa risoluzione, ambienti spogli all'inverosimile e animazioni legnose sono le prove di una conversione raffazzonata, al quale si va ad aggiungere la scomodità della telecamera fissa decisamente sconveniente durante l'esplorazione dei dungeon. Visto quindi il minor prezzo di lancio e la resa decisamente migliore su piccolo schermo, ci viene naturale da consigliare la versione portatile di Digimon Story: Cyber Sleuth rispetto a quella casalinga, ma se siete così fan dei digital monster da procurarvele entrambe, sappiate che è presente il cross save e potrete continuare la partita su entrambe le console. Tuttavia un grosso scoglio potrebbe essere rappresentato dal doppiaggio in giapponese e soprattutto dalla presenza di sottotitoli solamente in inglese, spesso vero deterrente all'acquisto più della qualità effettiva del titolo. Clicca per votare! 7.3Redazione
8.7Lettori (16)
Pro
- 250 Digimon
- Tanti contenuti per decine di ore di gioco
- Ottima trasposizione videoludica del franchise
Contro
- Realizzazione tecnica scadente
- Non propone nulla di originale
- Mancano i sottotitoli in italiano