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Megastatus

Da Nicole Leblanc @NicoleTenenbaum
Megastatus
Mi hanno chiesto (ma chi, gli ometti de l'internet? come direbbe mia nonna) di scrivere un post sul social network, su facebook in particolare, di come mi (ci) ha cambiato la vita, verso quale tipo di relazioni sociali ci ha indirizzato, ecc. Non credo di possedere sufficienti nozioni antropologiche, né conoscenze in materia di scienze sociali. Potrei, eventualmente, spiegare cos'è per me, o cosa significa per una trentatreenne rivedere le priorità, le relazioni, anche in base alla socialità su internet. Potrei, ma non credo di poterci riuscire. Io, fatta eccezione per qualche caso raro, ho sempre tratto beneficio dal web, in termini di umanità e relazioni. Ho anche litigato con profitto su internet, ma ho pure fatto pace con una parte di me (quella più falsamente frivola) che ho sempre ritenuto non facile da offrire, né tantomeno da digerire. Facebook è per me un prolungamento di affetto, un investimento di tempo (a volte anche pochissimo) per ricordarmi di tutti, o quasi tutti, quelli a cui voglio bene o che stimo o che sono parte della mia vita anche solo per pochi istanti al giorno, o al mese. Credo che alla fine il modo migliore per spiegare cosa sia per me facebook, sia quello di andare sulla mia timeline e con pazienza spulciare un po' qua e un po' là, copia-incollare qualche status, così, random, perché il tempo a disposizione è quello che è. Alla fine credo che esca fuori più ciò che sono io e non altro. Ma rimango dell'idea che l'universo è composto da infinite singolarità, e che uno status scritto di proprio pugno valga più di tutti i miliardi di citazioni, battute e vignette condivise, che hanno il fascino di un imbuto, che si dimenticano con la stessa facilità con la quale si leggono, e che rendono il social network lo strumento più inutile e infruttuoso che possa esistere.
il prossimo che posta il trailer di the hobbit lo massacro a colpi di Brunetta (21/12/2011)

Sono talmente contenta di aver eliminato certi soggetti fetidi, caccolosi e bbbbrutti dalle mie amicizie, che quasi quasi gli richiedo l'amicizia solo per il gusto di cancellarli di nuovo. (27/12/2011)

Pare che ce l'abbiamo fatta. Bene da stasera cambierà tutto, mi berrò un bicchiere d'acqua del rubinetto seduta su un pannello fotovoltaico per brindare all'abrogazione del legittimo impedimento. (13/6/2011)

Per la serie visioni celestiali: il mio collega non ha dormito stanotte, ha una bimba piccola di 3 settimane..e va beh. S'è presentato in ufficio con l'alitosi, le borse sotto gli occhi, la barbetta incolta incrostata e i capelli stile Allevi quando si pettina (ma quando si pettina Allevi?). Ha fame, si alza stiracchiandosi dalla sedia, deambula con difficoltà trascinando le zavorrose timberland sino al frigorifero e tirandosi un po' su i pantaloni sgualciti, che chissà tra quante ere geologiche vedranno l'acqua, il detersivo e il ferro da stiro. Apre il frigo sbadigliando e dice 'ovvediamo icchecc'è, ho una fame moio'. Poi emette grugniti di disapprovazione, alza un barattolo doppio di yogurt alla prugna e al bifidus e finemente esclama 'questi fanno cacà ma veramente', mentre scruta l'interno del frigorifero rimanendo appoggiato all'anta aperta con un braccio, con l'altra mano si gratta il pacco, poi storce la bocca, dice 'bisogna fa' un po' di spesa raga' e prende una scatola di tortellini sfogliavelo Giovanni Rana. Sotto i miei occhi vigili e quelli della segretaria, apre il pacco coi denti dopo averci provato con le unghie che non ha perché se l'è magnate dai nervi ieri sera. Si siede sopra il tavolino vicino al frigo e dondolando le gambe si mangia uno dopo l'altro i tortellini crudi, freddi, direttamente dalla scatola. Infine con lo sguardo perso nel nulla dice 'c'ho una fiacchezza addosso...'. (12/12/2012)

Stasera alle 9, Regal Union Square Stadium 14 - Broadway, ho un appuntamento con Django Unchained. Se non mi piace ingoio la lametta.(30/12/2012)
Uno degli aspetti più 'gradevoli' del buffet è risolvere il gravoso problema di riuscire a mangiare e bere in piedi con due sole mani e senza punti di appoggio, roba che nel Cirque du Soleil ci stanno lavorando. Ho visto persone appoggiare il piattino su pile di libri, mangiare chinati su scaffali troppo bassi o in punta di piedi su mensole troppo alte, ho visto qualcuno mangiare in ginocchio appoggiando il piattino e il bicchiere sulla poltrona, ci mancavano solo la benedizione del prete e l'eucarestia, dopo. Va a finire che si pone una scelta: o appoggio il piattino, o il bicchiere. Siccome in periodi di carestia non si sa mai, sempre meglio abbandonare il bicchiere, così alla fine del buffet per 100 persone ci sono 1056 bicchieri in giro. Ci sarebbe anche l'alternativa di mangiare dal piatto direttamente con la bocca senza usare le mani, poi però c'è il budino e non sta bene succhiare. Il buffet, nonostante siamo nel 2013, in Europa, circondati dal cibo e costretti a passare ore in palestra per non rotolare come palloni, viene classicamente sempre preso d'assalto. E nonostante il catering sia 'eccellente' il tavolo è sempre troppo piccolo rispetto al numero di persone presenti, quindi gli avventori si stratificano creando delle vere e proprie membrane semipermeabili (cit biologica) stratificate, nel senso che esce di tutto, ma non entra niente. Se dopo decine di minuti finalmente riesci a penetrare la membrana e a posizionarti in prima fila, devi avere occhio aguzzo e mano lesta: passare al vaglio le vettovaglie rapidamente e sempre rapidamente scegliere, prima che sbuchi da sotto la 'manina' di quello dietro di te.
Aprirei un capitolo a parte sulla manina, che è l'aspetto più pittoresco dei buffet. La manina non sbuca solo da dietro per fregarti l'ultima tartina al salmone sotto al naso, ma si infiltra un po' ovunque, anche mentre distrattamente prendi un salatino al tavolino degli aperitivi; la trovi tesa verso la flûte di prosecco, sempre pronta a fregarti sui tempi. L'Italia è un po' il Paese delle manine. Divertente è, dopo, riconoscere il proprietario della manina per vedere che faccia ha uno che ti passa da sotto per fregarti l'arancinetto unto. Per questo è utile memorizzare il polsino della giacca e/o camicia (eventualmente l'orologio) oltre a imprimere nel cervello la fisionomia della mano. Speri sempre di ribeccarlo altrove, per fulminarlo con lo sguardo mentre gli mangi davanti al naso l'ultima tartina al tartufo.
Se la membrana è impenetrabile ti trovi costretto a vagare per il salone con il piattino vuoto in mano, che è anche un po' triste: evoca la scimmietta di Remì. Però devi far vedere che tu al buffet ci sei per socializzare, mica per scofanarti tutte le polpettine di spigola. Quindi meglio così, disinvoltamente, con il bicchiere in mano, provi ad attaccare conversazione col primo che capita, peccato che questo è troppo impegnato a puntare i vol-au-vents rinsecchiti, che è l'ultima cosa vagamente commestibile prima di passare per disperazione al vassoio delle crudités, dove svettano carote ossidate, finocchi ingialliti e sedani filacciosi.
Colleghi che cogliendo la tua indecisione, con gli occhi fuori dalle orbite dall'eccitazione ti dicono "vai vai vai, buttati sulle olive all'ascolana, sono imperdibili!". Il tempo di girare la testa verso il vassoio che già non ce ne sono più, rimane solo un avanzo di crosta panata in mezzo al vuoto. E tu ti chiedi come mai persone che fino a mezz'ora prima sembravano tranquille, si trasformano nelle cavallette dell'ottava piaga d'Egitto.
Quando sembra che tutto si plachi, e sul tavolo non rimangono altro che le crudités e l'angolo per musulmani, ecco che si sparge la voce: arrivano i dolci. E prima di frantumare la forchettina di plastica nel tentativo di tagliare la mattonella alle mandorle, decidi che basta, rinunci alla pantomima della finta fame, del prendere, dell'accaparrarsi, quando mangiare dovrebbe essere un momento zen.
Sempre divertente notare il tipo che va a fare la spesa ed evita di comprare alimenti perché c'è l'amido modificato, annientare completamente le sue convinzioni salutiste davanti ad un vassoio di frittura di dubbia provenienza esposto a tossiconi e starnuti. Lo stesso che intinge le mani nelle ciotoline dei salatini misti dove hai 5 possibilità su 10 di trovare un anacardo, e 9 su 10 di trovare uno streptococco, è lo stesso che si scandalizza perché c'è un batterio su un miliardo di torte Ikea.
Divertente, anche se la manina rimane sicuramente la cosa più interessante del buffet.
(19/12/2013)

Berlusconi is a way of life.
Illusi. (28/11/2013)

Non è colpa mia se sono incredibilmente intelligente. (13/3/2012)


Ho sentito dire da voci autorevolissime (godo tanto, lo ammetto) che l'ultimo film di Almodóvar pur essendo 'kontro la kasta' è una cacata paurosa, per dirla alla parigina. Pecco di presunzione sicuramente, ma è dal trailer che lo dico. D'altronde cosa ci si aspetta da uno tra i più sopravvalutati registi/autori degli ultimi 30 anni? (25/3/2012)

Intervista a Nicole L. per la CCCP
- Dica signora Leblanc..signora Leblanc? ma è vero che suo padre si è comprato un iPhone 5 dopo 13 anni di nokia 3310?- ..mi lasci, scusi...no comment, mi lasci stare...

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