Era da diverso tempo che le megattere venivano osservate viaggiare lungo tratti rettilinei, ma fino ad ora non c'era alcuna prova di quale metodo potessero sfruttare per potersi muovere seguendo percorsi in linea retta.
"Le megattere si spostano nelle acque più turbolente della Terra, e nonostante questo continuano ad andare dritte" spiega Travis Horton, autore della scoperta. "Si orientano tramite qualcosa di esterno a loro, non un meccanismo interno".
Le megattere si possono spostare per migliaia di chilometri per raggiungere le zone di pesca degli oceani polari, o per migrare verso le acque più calde durante l'inverno. Ma come possano mantenere l'orientamento è un aspetto delle loro migrazioni che è sempre rimasto abbastanza misterioso.
Per comprendere quali siano i meccanismi dietro al sistema di orientamento delle megattere, Horton ha utilizzato dei marcatori satellitari per seguire gli spostamenti di 9 megattere del Pacifico del sud e 7 del Pacifico del nord lungo un arco temporale che va dal 2003 al 2010.
"Non si può mettere una balena in una scatola, come si fa con un canarino, per studiare il suo comportamento migratorio" spiega John Calambokidis, ricercatore del Cascadia Research Collective.
Grazie a questo monitoraggio, è stato possibile raccogliere le informazioni più dettagliate mai ottenute sulla migrazione delle megattere.
Nonostante forti correnti, tempeste, uragani e altre fonti di disturbo del loro ambiente naturale, le megattere non hanno mai deviato più di 5 gradi dalla loro rotta, con un margine di errore medio di un grado, o addirittura meno.
Si sa per certo che alcuni animali, durante le loro migrazioni annuali, sfruttino il sole o il magnetismo terrestre per orientarsi. Tartarughe, pesci e svariate specie di uccelli usano questi meccanismi per lo più singolarmente, ma le megattere sembrano fare affidamento su un mix di questi sistemi di orientamento.
Il magnetismo terrestre è infatti troppo variabile nelle diverse regioni del nostro pianeta per poter spiegare efficacemente i percorsi in linea retta. E navigare usando il sole richiede punti di riferimento che in mare aperto di certo non sono così comuni. "L'oceano è un orizzonte blu infinito" dice Horton.
Si è quindi giunti alla spiegazione che le balene sfruttino sia il sole che il magnetismo per orientarsi in mare aperto, oltre a poter interpretare la posizione della luna o delle stelle per affinare la loro rotta.
Nel regno animale non è una novità il fatto che alcune specie usino diversi sistemi per orientarsi durante i loro spostamenti. Alcuni uccelli, come il passero indaco, sfruttano sia il campo magnetico terrestre che il cielo per trovare la rotta corretta. Durante il giorno si servono principalmente del sole, mentre di notte usano la posizione della luna e delle stelle per navigare con precisione.
Per le megattere, invece, potrebbe addirittura esserci un quarto meccanismo che gioca un ruolo importante nel loro sistema di orientamento: i canti. I canti di potenza e frequenza tali da riuscire a coprire lunghe distanze potrebbero contenere informazioni relative alla navigazione in determinate regioni dell'oceano, e permettere ad altre balene di viaggiare in linea retta verso la loro destinazione.
"Queste balene stanno chiaramente utilizzando qualcosa di più sofisticato di qualsiasi altra cosa abbiamo ipotizzato in precedenza" dice Calambokidis. "Sto cercando di guardare al futuro per capire cosa il team debba fare come prossimo passo".
Humpback Whales May Be Migratory Astronomers