A distanza di circa tre mesi si torna a parlare di Megaupload, il famoso sito di file sharing è al centro dell’attenzione e delle polemiche, il caos era prevedibile alla chiusura ma il fatto che le proteste e il tutto non si bloccano dopo tutto questo tempo fanno un po’ riflettere. Invece che scemare , le lamentele aumentano, l’America si trova nel bel mezzo del caos e pare che Megaupload possa tranquillamente proteggersi.
In aula, a Washington, c’è l’avvocato Andrew Shapiro che è coinvolto nel caso Viacom vs Youtube, che è stato riaperto qualche giorno fa dai giudici di Manhattan, un conflitto di interessi questo, almeno stando a quanto dicono gli USA.
Intanto i giudici hanno chiesto a Google di testimoniare contro la cyberlocker di hacker che hanno aiutato Kim Dotcom a creare Megaupload, nel frattempo però quest’ultimo ha la libertà e può accedere ai servizi web principali tranquillamente ( in precedenza Kim non poteva usare internet e non poteva allontanarsi per più di 80 chilometri dalla sua abitazione, decisione del giudice che aveva paura delle mosse di Mr. Megaupload).
La cosa più importante è sapere che fine faranno i dati degli utenti, 1103 server sono pieni di file e intanto nei tribunali si discute su come possono i clienti accedere ai propri file per recuperarli. Intanto, Dotcom, si dedica alla musica e così la battaglia del recupero file parte. La Electronic Frontier Foundation si sta occupando anche del caso Goodwin vs USA, ma intanto circa 30 petabyte di file potrebbero andare distrutti, secondo quanto riportato dalle fonti pare che questo materiale sia completamente legale.
Intanto gli enti che si occupano della protezione del Copyright chiedono il blocco della pubblicazione di file che provengono da Megaupload perché infrangono le leggi e così migliaia di server sono bloccati e inutilizzabili.
La Carpathia ( che ha offerto lo spazio online a Megaupload), una società di hosting, ha offerto 1100 server per 9 mila dollari al giorno, ma il governo federale ha rifiutato e così l’azienda ha intenzione di cancellare tutti i dati del sito ‘megaupload’ per vendere i server ad altre aziende di file hosting online. Insomma è una vera e propria guerra legale che riguarda il mondo del filesharing, intanto su Megaupload continuano a piovere accuse , l’intervengo di Google sarà comunque necessario e un punto importante per l’evoluzione della faccenda.
Nel frattempo spunta un’altra ipotesi, secondo quanto riportato dai giornali la Carpathia, che come abbiamo visto ha fornito i server a Megaupload per gli scopi che tutti noi conosciamo, potrebbe essere accusata di infrazione del copyright. Inoltre, trapelano informazioni sull’accordo commerciale nato tra la società e il sito web di Kim Dotcom, sono circa 35 i milioni di dollari guadagnati da ‘Carpathia’.
Una vera e propria bufera , il caso è ancora padrone dello scontro legale che vede Megaupload contro il governo degli Stati Uniti, intanto però c’è da dire che il servizio offerto da Kim Dotcom è molto simile a quello di Youtube e su questo si sta aggrappando Mr. Megaupload.
Staremo a vedere la faccenda come andrà a finire, intanto il web si informa e cerca di capire qualche cosa in più.