Meglio pubblico. Per me, almeno.
Mi riferisco ai film, alla letteratura, e a tutte quelle arti per cui necessita talento. Preferisco guardarlo appartenendo alla categoria del Pubblico, o di un Critico? Va da sè che il critico, specie di professione, ha una certa posizione sociale. è uno di quelli col cervello, che ha studiato la materia.
Però ho notato che quando pubblico e critica sono in disaccordo, dando tempo la tempo la critica finisce col rivalutare l'opera in discussione, riemettendosi al giudizio del pubblico.
Penso che le arti siano fatte per allietare, divertire, per commuovere oppure ornare le nostre esistenze. Quindi invece di lanciare sassi contro chi cerca di farle in quest'epoca priva di mecenati, assisto e mi riservo di prendere per me quello che mi piace senza però denigrare il resto. Il mondo è vario. Quel che piace a me può non piacere a te.
Ho letto che a Cannes la critica è tiepida verso il film di Garrona "Il racconto dei racconti", mentre il pubblico l'ha applaudito per sette minuti.
Incuriosita, ho deciso di andare a vedere il film. Senza pregiudizi nè aspettative, se non che il fantasy in genere mi piace, e mi sento sempre delusa dal fatto che in Italia, nazione che pullula di castelli, boschi e fiumi, non si giri quasi mai un fantasy dai tempi di Fantaghirò. Comunque, avevo letto i racconti di Basile, cui si ispira il film, da ragazzina. Tempi delle medie o giù di li (il bello delle librerie dell'usato è che sono piene di chicche letterarie fuori pubblicazione da un pezzo o introvabili. Per di più, a prezzo stracciato, e per un ragazzino questo è vitale, specie se non ha biblioteche a portata di bicicletta)
A me i racconti di Basile piacevano. Ma prima di tirar fuori il libro e rileggermelo ho voluto vedere il film. Non ho saputo resistere. Dovevo vederlo. Liberamente ispirato significa che ci saranno differenze con quanto scritto, e poi di sicuro non potevano aver girato tutti i racconti del libro! Una lettrice sa che se legge il libro prima di vedere il film, nutrirà aspettative che saranno deluse. Quello che fantastichiamo leggendo non corrisponde mai alle figure sullo schermo.
Quindi ho potuto guardarlo con serenità, e anche se capisco che alcune scene non sono fatte per piacere a tutti, non le ho trovate sconvolgenti nè disgustose come qualcuno inizia già a insinuare nel web. Ne vedo di peggio nei videoclip sui canali musicali. E comunque nelle serie fantasy un po' di ... chiamiamola crudità, c'è sempre. Disney ci fa dimenticare che le fiabe sono fatte di incubi oltre che di sogni.
Meglio essere pubblico, che critico. Invece di cercare di dare un perchè e un per come sul perchè mi piace o lo reputo migliore di altri, posso esprimere il mio giudizio e basta, senza pretendere che altri lo seguano in massa. Vadano a vederlo e tirino da sè le conclusioni!
Detto questo, a me piace. Con un più ai costumi e alle bellissime location. In bocca al lupo a Garrone, che porti a casa il premio del festival e magari giri anche gli altri racconti della raccolta!