Lo so, lo so, sono in ritardo. Dai, è uscito solo due mesi fa e ne hanno solo già parlato tutti quanti. Perchè non avrei dovuto scrivere e far sapere il mio modesto parere alla mia infinita schiera di fan? Il fatto è che c’ho pure messo una vita per trovare qualcuno che mi accompagnasse al cinema e che, soprattutto, non mi rispondesse “Oh, che merda Superman” o “Quella roba commerciale mi fa schifo, meglio un Von Trier d’annata”. A me piace tutto, però se ci sono persone con superpoteri che spaccano tutto mi piace ancora di più. Palazzi che vengono giù, esplosioni a go-go, gente che placca altra gente facendo voli di cinquecento metri. Eppure mi sono annoiato.
Metto le cose in chiaro. A me Superman non dispiace affatto ma, purtroppo, sono dell’altra sponda. Cioè sponda Marvel, che avete capito? Le cose che so dell’uomo volante in calzamaglia sono un po’ poche ma penso siano quelle basilari. Krypton, arriva sulla Terra con l’astronave, Martha e Jonathan Kent lo allevano, muoiono e Clark va a Metropolis dove, riuscendo a farsi assumere al Daily Planet, crea la sua identità di copertura. Fine. Ora, ho letto sulla bibbia online che le origini di Superman sono cambiate, per qualche particolare, dal cross-over chiamato Crisi sulle Terre Infinite ma di questo non me ne frega assolutamente nulla. Detto questo, L’Uomo D’Acciaio mi ha deluso un po’ tanto. Troppa aria epica, troppi momenti simil struggenti e, sinceramente, battaglie tutte un po’ uguali. Quindi cerchiamo di andare come al solito per punti per capire i difetti o i pregi (pochi) de L’Uomo D’Acciaio versione 2013. Ri-mettiamo le cose in chiaro. Gli spoiler ci sono. Non tutti ma ci sono. Detto questo, cominciamo.
Gli sceneggiatori. Caro Zack, io ti voglio bene. Insomma, amo come pastrocchi tu con gli effetti speciali ma a scrivere copioni proprio non sei capace. E qualcuno alla Warner Bros l’avevano capito, quindi scatta la mossa geniale: facciamo scrivere il tutto a David S. Goyer con la partecipazione di Christopher Nolan. Partiamo dal secondo: Caro Nolan, Inception mi è piaciuto. Dico davvero, bravo. I Batman così così perchè, lasciando da parte tutte le falle logiche e temporali nell’arco di tre film, non puoi realizzare una pellicola dell’uomo pipistrello mostrandolo per la prima volta dopo un’ora e un quarto. Inoltre, hai avuto già fortuna con il tuo supereroe, non ti sembra chiedere un po’ troppo cercando di avere fortuna anche su questo? Poi la tua esperienza circa i film di supereroi è quasi nulla. E, appunto, la trilogia del Cavaliere Oscuro lo dimostra. Ma, proprio per questo, arriva in soccorso quella “puttana” di David S. Goyer. Perchè dove lo chiami, lui arriva ed è sempre pronto a mettersi al servizio della causa. Il ragazzo non è proprio proprio sinonimo di qualità: nella sua filmografia di sceneggiatore troviamo cose come Il Corvo 2, la trilogia di Blade (salvo i primi due capitoli, il terzo da bruciare nel camino una sera d’inverno), Jumper e, soprattutto, FlashForward ovvero il telefilm che doveva essere il nuovo Lost. Sì, certo, come no, credici David. Quindi già si parte male.
La storia. La sequenza iniziale su Krypton è identita al film del 1978 di Richard Donner tranne che per i dinosauri, le esplosioni e le atmosfere da Pandora di Avatar. Potreste dire che insomma non è poco ma, fidatevi, lo è. Gli avvenimenti sono i medesimi, tanto che, forse solo per suggestione personale, mi è sembrato che alcune battute fossero le stesse, con poche differenze. Nel 1978, il Generale Zod tenta il colpo di stato, viene catturato, spedito nella Dimensione Fantasma, Jor-El mette Kal-El sull’astronave e lo lascia andare, il pianeta esplode. Nel 2013, accadono le stesse cose con in mezzo qualche esplosione e con l’aggiunta di diversi “NOOOOOOO!” urlati in più. Certo, la storia è quella, mica serve cambiarla. Giusto, allora perchè Superman lavora in giro per il mondo, nascondendosi per non rivelare i suoi poteri? Perchè la storia con Lois Lane non nasce al Daily Planet ma nasce durante una serie di circostanze alquanto bizzarre? Perchè la Fortezza della Solitudine (almeno credo che sia quella) diventa un’astronave kryptoniana da ricognizione che si è schiantata al Polo Nord circa 20.000 anni fa? E via così. Passando alla scena del tornado, nella quale Clark lascia morire suo padre, il quale corre verso l’auto per salvare il cane, per non rivelare i suoi poteri. Non ricordavo l’esistenza di tornado ma si sa è semplice confondersi con la morte originale di Jonathan Kent: lo sanno tutti che le parole INFARTO e TORNADO sono uguali. Evitando altri spoiler, considerando già la notevole quantità in solo questo paragrafo, vi consiglio di vedervi il film anche solo per farvi un’idea.
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Il realismo. Perchè, essenzialmente, la presenza di Nolan serve a questo. Ad aumentare il realismo e l’umanità del personaggio. Il problema è che il personaggio non è umano. I proiettili gli rimbalzano addosso, respira nello spazio, vola, lancia automobili come se fossero caccole appena tirate fuori dalla narice, ha la vista a raggi x, può fondere oggetti con il solo sguardo e altre cose del genere. La questione dell’umanità del personaggio andava bene con Batman, che appunto è solo una persona ricca e ben allenata, ma con Superman no! Non puoi trattarmi seriamente la storia di un neonato mandato da un pianeta extraterrestre esploso perchè… boh, centra qualcosa il nucleo che esplode, che va in giro con una tutina attillata comprendente un mantello e che, nei fumetti, collabora con il suo cane kryptoniano dotato di superpoteri. No, ma proprio no! Quindi Nolan, riassumiamo: Batman forzato ma ok, Superman proprio no. Ma no, no.
Le battaglie. Ecco, in questo sono spaccato a metà. Se da un lato apprezzo la volontà di esagerare e di spaccare tutto come piace a me, dall’altro non riesco a notare nulla di originale, nulla di già visto. Si vuole puntare sul realismo (?), quindi i palazzi crollano così, i muri si sfondano così e le auto si rompono così. Stop. Per quanto riguarda gli scontri fisici, anche in questo caso, assistiamo a coreografie un po’ tutte simili con colpi molto forti e corpi sobbalzati a destra e a manca che distruggono tutto. Quindi, sarò certo di parte, ma lo pseudo-piano sequenza durante la battaglia finale in The Avengers batte in blocco tutti i combattimenti de L’Uomo D’Acciaio.
Realismo. Realismo ovunque.
Zack Snyder. Quindi ritorniamo a te, amico mio. Zack, io ti voglio bene. Insomma, Watchmen l’ho visto e penso di essere tra quelle cinque persone in tutto il mondo a cui non è dispiaciuto. Sucker Punch pure, l’ho pure comprato in blu ray. E, sinceramente, sei bravo con gli effetti speciali e tutte quelle menate lì. Ma, una volta che sia una, riesci a farti scrivere un cazzo di copione in una maniera decente? Caro Zack, in un film del 2013 non puoi fare girare a caso Clark Kent per la prima ora di film per farlo passare avanti ad elementi o oggetti, vedi scuolabus, per avere pretesti con cui far cominciare i flashback della vita del giovane Kent. Altra cosa: i filtri e i riflessi blu hanno sfondato le palle. Tra te, J.J. Abrams e minimo dieci altri film in media all’anno, ormai vedo i riflessi blu anche quando faccio la spesa.
Eh, guarda! Un riflesso blu!
Concludendo, non mi sento di consigliare del tutto L’Uomo D’Acciaio. Sicuramente si passano due orette e mezza piacevoli e senza impegno ma ci si trova davanti ad un esercizio puramente estetico con una piattezza circa tutti gli altri fronti tipo la caratterizzazione dei personaggi e una storia adeguata. Ce la si passa, tranquillamente ma non si può guardare questo continuo tentato avvicinamento al realismo della vicenda super umana. Dopo minuti su minuti che si cerca di costruire una trama logica su una storia a fumetti del 1938, lo capite anche voi che in un secondo, tempo che Kevin Costner (nel ruolo perfetto che però riempie si e no quindici minuti on screen) davanti alla navicella di Clark dice “E’ precipitata dal cielo. Pensavamo arrivasse qualcuno del governo a prenderla ma non è arrivato nessuno” e le braccia cascano, le palle pure e tutta questa messa in scena realistica va subito a farsi fottere. E non ho menzionato nemmeno quella fantastica scena di 15 secondi in cui Superman vola nella savana e separa un branco di animali, volandoci in mezzo. Tutto troppo insipido, tutto troppo anonimo, tutto troppo piatto. Questo Superman non ha anima. E’ fin troppo non umano.
Quindi assolutamente #TeamPacificRim e poche palle.