Un paio di giorni fa ascoltavo in radio la trasmissione Un Giorno da Pecora, condotta da Giorgio Lauro e Claudio Sabelli Fioretti.
Non amo questo programma. I due padroni di casa ospitano politici a cui spesso non permettono di parlare coprendone la voce con stupide battute che nulla aggiungono al discorso, e mi chiedevo sempre quale fosse l’utilità di invitare a parlare in radio personaggi politici con l’unico scopo di sbeffeggiarli. Non che non se lo meritino, intendiamoci, ma a tutto c’è un limite!
Quando ho sentito che l’ospite del 16 dicembre scorso era Domenico Scilipoti, parlamentare dell’IDV passato improvvisamente con Berlusconi (i maligni sostengono in cambio dell’estinzione di un mutuo: ma ci meraviglierbbe?) nel momento cruciale della fiducia la governo, mi son detta che la puntata avrebbe potuto essere interessante e ho alzato il volume.
L’onorevole Scilipoti ha cominciato a straparlare coprendo le voci dei due conduttori. Inizialmente ero anche piacevolmente colpita proprio per questa sorta di nemesi che finalmente vedeva Lauro e Sabelli Fioretti per una volta nel ruolo di muti forzati. Dopo che avevano tolto la parola a molti politici sovrapponendo le loro battute idiote, quasi godevo sentendo che un onorevole Nessuno facesse lo stesso con loro. Anzi, peggio, a dir la verità!
Infatti Scilipoti ha continuato a urlare gridando sciocchezze senza senso, al solo scopo di evitare di rispondere alle domande che gli venivano poste, e di evitare di affrontare gli argomenti scomodi che inevitabilmente sarebbero stati trattati. Sono stati 10 minuti di tensione, dove era evidente l’impossibilità da parte dei due conduttori di gestire il programma. Che a un certo punto sono stati costretti a interrompere con la pubblicità.
Non che dopo sia andata meglio, perchè Scilipoti ha si, cominciato a parlare, ma sempre sopra le righe, inveendo contro i suoi accusatori, dando a tutti del mascalzone. Tanto che il giorno stesso questo siparietto era già su Repubblica TV).
Ma quello che voglio mostrarvi sono proprio i primi minuti della trasmissione, raccolti nel video sotto. A riascoltarli, ancora adesso mi viene la tachicardia per il nervoso.
Piccola postilla sulla questione di merito: l’onorevole Scilipoti sostiene che di aver votato contro la sfiducia perché ha preferito agire per il bene dei suoi elettori piuttosto che uniformarsi agli interessi del suo partito.
Signor Scilipoti, le ricordo che lì dove è, ce l’ha messa la segreteria del suo partito, e non gli elettori, dato il sistema elettorale vigente nel nostro paese (minuscolo); quindi tutto sommato rispettare gli interessi del suo partito sarebbe stato quasi … più onorevole.