“Meglio una fine orribile di un orribile infinito”
Oggi una persona a me molto cara mi ha detto questa frase.
L’ho trovata molto intelligente e sopratutto veritiera.
Nessuno di noi può decidere gli eventi della propria vita, come spesso mi sono già trovata a ripetere, però noi nel nostro personale intento possiamo farne tesoro, possiamo realmente e finalmente prepararci per il giorno in cui sarà la nostra personale occasione, possiamo imparare dagli sbagli, possiamo chiedere scusa per le sofferenze causate, possiamo farci una ragione delle cose che non sono andate come avremmo voluto, possiamo avvicinarci alla comprensione del nostro prossimo più prossimo, possiamo fortificarci delle nostre stesse debolezze, possiamo possiamo e ancora possiamo.
Il momento generale non è davvero dei più facili; davvero sta iniziando un nuovo mondo da queste macerie che non hanno ancora toccato il loro fondo?
A me piace crederlo, come mi piace credere che molti di noi torneremo a rilassarci, a sorridere spensierati, e soprattutto a camminare spediti e senza più tanti inesorabili e penosi barcollamenti.
Vedete amici cari, solo chi ha molto sofferto ed ha camminato per anni e anni dentro un tunnel senza mai vedere uno spiraglio di luce, può gustare pienamente della luminosità ritrovata.
Solamente chi ha visto in faccia la morte può sapere cosa significa godere del bene della vita.
Solamente chi ha patito la fame può apprezzare il conforto di una vita tranquilla dove non mancano le priorità del vivere.
Cosa mai volete che abbiano ad apprezzare coloro che sempre tutto hanno avuto garantito e che di fronte ad un problema sostanziale non saprebbero, come non sanno, girarsela da soli?
Non sto facendo l’elogio dell’essere dannato!
Avrei voluto, come noi tutti credo, un mondo senza ingiustizie, dove ci fosse pane per tutti, e felicità per ognuno quanto bastasse, dove non fossero nemmeno nominabili gli omicidi, i soprusi, le violenze e i genocidi di massa, ma la realtà è un’altra faccenda, lo sappiamo.
Meglio di noi lo sanno le migliaia di uomini e donne e vecchi e bambini che oggi, in questo momento, non sono certi di potere arrivare a sera.
Che cosa mai credete che possano pensare, costoro, delle nostre a volte ridicole pretese o lamentele? Lo so, voi mi state per rispondere che molti tra noi hanno abbandonato da tempo l’idea del superfluo, e questa è una cosa molto saggia e positiva.
Ma doveva proprio sopraggiungere una crisi economica mondiale perchè si dovesse arrivare a questo?
Evidentemente sì.
E se bisogna arrivare a vedere di fronte il bisogno per accorgersi della sua presenza, allora è il momento di rimboccarsi le maniche.
Ognuno scelga in serenità, finalmente o come sempre, la sua via; ognuno scelga il suo mezzo, ognuno faccia la cosa migliore che può arrivare a progettare per sè e per il suo prossimo.
Nello specifico, meglio una fine orribile di un orribile infinito, significa che ci sono tragedie che si consumano in un giorno come tragedie che si consumano in anni. E’ chiaro che è meglio soffrire in una maniera orribile, un giorno solo che un tempo infinito, ma ancora io torno con la mia solita riflessione di sempre: che accada un caso piuttosto che l’ altro, non dipende dalle nostre specifiche volontà, ma solo dai singoli destini.
E in merito a questa questione, prevedo per il futuro tanta luce e tanta voglia di allegria…
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