Continua il mistero attorno al caso di Melania Rea. E’ uno spazio online, Linea d’Ombra che innesca un nuovo dubbio. Nuovo forse non tanto perchè della possibilità che la giovane Rea si sia trovata in mezzo a spaccio di droga e riti particolari se ne è già letto e scritto lo scorso anno.
Intanto però tornano alla ribalta le parole del magistrato Paolo Ferraro che come sappiano ha più volte sottolineato l’ipotesi di particolari riti massonici, vicini al satanismo, svolti in caserma.
Delle questioni portate alla ribalta da Ferrero se ne è parlato più volte sembra però che ci potrebbe essere qualche nesso tra le ipotesi del noto magistrato e quelle legate alla morte di Melania.
Ferraro è sicuro di aver visto Melania Carmela Rea in Procura Militare a Roma poco prima della sua morte, e secondo quanto asserisce ci sarebbero alcuni riscontri nelle dichiarazioni dell’amica di Melania, Imma Rosa.
Che ci sia qualcosa di strano dietro la morte di Melania Rea possono farlo pensare anche gli attentati incendiari di cui sono rimasti vittime un magistrato di Teramo e un ufficiale dell’arma di Teramo, che si occupano del caso.
Cosa sostiene però Ferrato?
Ferraro pensa che dietro la morte di Melania ci sia una sorta di programma “MK-ULTRA” non era stato abbandonato negli anni ’70, come sostenuto dalla CIA, ma ripresa negli anni ’90 e chiamato “PROGRAMMA MONARCH”.
Programmi segreti che prevedono l’uso di civili.
In buona sostanza sembra che in questi programmi sperimentali vengono prese civili che hanno sofferto o stanno soffrendo, si drogano o gli vengono fatte torture psicologiche da psichiatri e tramite un codice questa persona andrà ad esempio a consegnare droga. Il dottor Ferraro si è detto certo che Melania Rea sia stata vittima del “PROGRAMMA MONARCH”. Stessa esperienza che proprio il Magistrato aveva trovato nella sua esperienza del 2008 con l’amica fissa e permanente che alla Cecchignola fungeva da controllo e condizionamento.