Per il caso Rea sembra che siano intevenute due medium. La prima quando Melania Carmela Rea era data per somparsa, ovvero ncora tra il 18 e il 20 aprile. La seconda a maggio.
«Il 19 aprile mattina alle 11 noi già sapevamo che Melania era morta. Lo sapevamo tutti: io, mia figlia e i carabinieri», dichiara Albina Antonucci, 53 anni, proprietaria del chioschetto di Colle San Marco, quello situato a pochi metri dalle altalene dove Parolisi dice di essersi recato, il giorno della morte di Melania Rea, con moglie e figlia.«Venne qui al chioschetto un signore di Ascoli con la moglie Nicole, americana del New Mexico, nipote di uno sciamano indiano. Fecero colazione, poi lei chiese dov’era un bagno. Le indicai la stradina accanto al chioschetto, ma lei appena incamminatasi rabbrividì e tornò indietro”. Il racconto della signora Antonucci prosegue, la sensitiva avrebbe chiestp “Ma qui è morta una donna?”. “No, ma ne è scomparsa una ieri sera”. Lei insistette: “E’ morta e si trova lontano da qui, nel bosco, tra gli alberi”. Poi mi disse che era stata uccisa da due donne e un uomo. I carabinieri la portarono in caserma e ribadì la sua storia. Il giorno dopo trovarono Melania». La signora Antonucci ha anche dichiarato:”Fino a quando non hanno arrestato Parolisi io le ho creduto. Pensavo che gli assassini fossero davvero più persone. Mio marito, invece, non ha mai digerito il fatto che Parolisi indossasse maglietta e pantaloncini in una stagione ancora fredda dalle nostre parti. E dire che mio marito è l’unico che ha visto Parolisi sulle altalene con la figlia e accanto una donna vestita come Melania”.
Sempre in alcune pagine online si legge di una seconda sensitiva che sarebbe stata sentita a maggio dal pm di Ascoli Monti, il pm non la ha solo sentita ma pare che l’abbia accompagnata a Ripe di Civitella, dove è stato trovato il corpo di Melania. La sensitiva avrebbe dichiarato: «Melania è stata uccisa da due donne e un uomo. Erano arrabbiati con lei perché voleva svelare un loro segreto. Una delle donne, vestita da soldato, l’ha ferita al collo. Erano sotto effetto di cocaina e alla vista del sangue hanno perso il controllo». Mentre tra i commenti del quotidiano il Secono XIX a maggio si trova quello di Rosemary La boragine, sensitiva di Montegrotto Terme, che scrive: “sono una sensitiva mi ha colpito questo omicidio della signora Carmela Melania Rea la donna uccisa A mio “sentire” conosceva molto bene suo assassino.I miei” flash” mi dicono che rimarremo sorpresi nel sapere chi è stato,presto si saprà chi è. Non è un serial killer a mio sentire, sono semplicemente una sensitiva che passa ore notti.. gratuitamente a cercare con i miei flash persone scomparse su richiesta dei familiari”. Inoltre come per altri casi di cronaca, anche per l’omicidio di Melania Rea è stato chiamato il sensitivo Mario Allocchi, anche lui pare sia stato sentito dagli inquirenti che indagano sulla morte della 29enne di Somma Vesuviana. Se per molti, l’assassino potrebbe essere Salvatore Parolisi, marito di Melania e reo di averla tradita e aver dato versioni contrastanti, per il sensitivo Mario Allocchi, Salvatore Parolisi non è colpevole dell’assassinio.Mario Allocchi si è servito della radiestesia e grazie a questo sistema avrebbe escluso un coinvolgimento di Salvatore Parolisi. Secondo il sensitivo, ad uccidere Melania sarebbe un serial killer conoscitore di quelle zone e anche delle tecniche investigative della polizia. Sempre secondo Allocchi sarebbe stato il serial killer a fare la telefonata con la quale si informava la polizia del cadavere della povera ragazza.
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