Melania Rea, uccisa con un corpo contundente, il suo corpo poi viene scalfito da un coltello, di questo se ne è ormai certi. Ma ci troviamo dinnanzi all’ennesimo caso di delitto perfetto, o almeno così sembra.
Gli investigatori sembrano essere convinti che il responsabile della morte di Melania sia il marito della vittima, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi le indagini vanno avanti sempre nella stessa direzione intanto molti buchi restano su quel 18 aprile e sui giorni a seguire, almeno sino al 20, giorno in cui il cadavere della donna viene ritrovato nella pineta delle Casermette.
Come è stata uccisa Melania? I più sono disposti a credere che sia morta perchè assalita, magari con una mossa militare, chiamata della sentinella, e che l’aggressore l’abbia immediatamente accoltellata. Qualcosa però non torna. Infatti non si è mai rinvenuta l’arma del delitto. Così sembra o, per lo meno, il coltellaccio che era stato rinvenuto nella pineta delle Casermette oltre ad essere assai vecchio, non poteva essere definito corrispondente a quelle che invece erano le ferite del corpo di Melania. Ora, il coltello è sotto esame dai Ris di Roma, ma sembra anche che vi siano ulteriori ipotesi sul ferimento e il successivo accoltellamento della donna che ricordiamo è stata finita con oltre 30 tagli profondi.
Le ferite riportate sembrano essere di un coltello, particolare, probabilmente affilatissimo e a lama dritta.
La scoperta eclatante è però quella che per ora non è confermata, ci sarebbe un altro coltello, probabilmente sotto osservazione dei Ris! Il coltello sarebbe stato rinvenuto durante il percorso del sentiero nascosto di cui vi abbiamo già scritto. Lungo il percorso vi è un casolare, un rudere, e tra le pietre, vi era nascosto il coltello, che a detta di alcuni non è vecchio come il precedente. Trattasi di arma usata per uccidere Melania o forse per il depistaggio? Nel percorso ricordiamo sono stati anche rinvenuti degli abiti insanguinati.